Ma vari mesi dopo, la polizia di Tokyo l’ha arrestata di nuovo per aver distribuito oggetti “osceni”, con l’esposizione di forme di gesso con l’aspetto dei sui genitali e l’invio di CDrom codificati contenenti un programma per computer. Oggi la corte ha condannato Igarashi per la distribuzione di materiale considerato osceno. “Sono innocente perché né i dati sui genitali femminili né le mie opere d’arte sotto forma di genitali femminili sono osceni” ha detto l’artista in tribunale. La procura aveva chiesto una multa di 800 mila yen. La fiorente industria del porno giapponese sforna prodotti per tutti i gusti immaginabili, ma una severa legge sugli atti osceni impedisce di mostrare i genitali, che solitamente vengono oscurati nelle immagini. Ma è possibile trovare immagini di genitali maschili e femminili in tutto il Paese. Ad aprile a Kawasaki, vicino a Tokyo, si è tenuta una grande processione dove i fedeli hanno portato sulla spalle falli giganti per l’annuale festa in onore del pene e della fertilità.