Abdica l’imperatore Akihito, finisce era Heisei. In carica il nuovo Tenno, Naruhito

Abdica l’imperatore Akihito, finisce era Heisei. In carica il nuovo Tenno, Naruhito
29 aprile 2019

Inizia domani una due giorni fondamentale per il futuro della Casa imperiale giapponese. Protetta un imponente apparato di sicurezza, che vede dispiegati migliaia di poliziotti, in particolare in seguito al dibattito connesso al rischio terrorismo dopo la strage dello Sri Lanka costata la vita anche a un cittadino nipponico, Tokyo assisterà alla prima abdicazione di un imperatore in 200 anni e all`accesso al trono di un nuovo Tenno, Naruhito, che porta con sé l`inizio dell`era Reiwa.

Per i giapponesi l`inizio di una nuova era rappresenta un`occasione per interrogarsi sullo stato dell`arte del paese, in una fase storica che è piena d`incertezze per la terza economia del mondo, la quale rischia di vedere il suo ruolo marginalizzato da una Cina sempre più arrembante in Asia orientale e dal tradizionale alleato statunitense sempre meno affidabile per quanto riguarda la gestione della sua sicurezza. L`istituto dell`abdicazione è stato attivato in Giappone per l`ultima volta nel 1817, sono cioè oltre 200 anni che un Tenno non lascia il Trono del crisantemo da vivo. Questa scelta, comune nel Giappone classico e feudale, era così desueta da non esistere un percorso legislativo nella Legge sulla Casa imperiale. Dopo la richiesta di Akihito di poter lasciare il trono, con molte difficoltà il governo di Tokyo ha stabilito un percorso una tantum per l`abdicazione dell`imperatore ormai 85enne.

Domani, 30 aprile 2019, per il sistema di datazione giapponese è l`ultimo giorno del 31esimo anno dell`era Heisei, iniziata nel 1989 alla morte di Hirohito, il padre di Akihito e Tenno che ha attraversato il tragico periodo della seconda guerra mondiale e della sconfitta come protagonista, tanto da essere oggetto di un lungo dibattito sulle responsabilità nel conflitto e sulla possibilità che potesse essere giudicato per crimini di guerra. Akihito ha dedicato una parte importante della sua attività da imperatore a visitare luoghi simbolo del passato imperialista nipponico, facendo significativi gesti di riconciliazione. In uno dei suoi ultimi interventi pubblici ha tenuto a sottolineare la sua felicità per aver regnato su un periodo scevro da guerre per il Giappone. La cerimonia di abdicazione sarà sobria e breve. Durerà dalle di 17 alle 17.10 (10-10.10 in Italia) e si terrà nella Sala del Pino del Palazzo imperiale, l`ambiente più importante di questa struttura voluta dall`imperatore Meiji, il grande riformatore del Giappone moderno a cavallo della fine del XIX secolo e l`inizio del XX.

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Alla cerimonia prenderanno parte circa 300 personalità. Ci sarà la trasmissione in diretta da parte della televisione nazionale. I ciambellani imperiali prenderanno in consegna il sigillo privato e quello di stato portandoli nella stanza, assieme a due dei tre simboli della sovranità giapponese: la spada e un gioiello ricurvo “magatama”. Il terzo, uno specchio legato al culto della dea del sole Amaterasu O-Mikami considerata progenitrice della Dinastia imperiale, è conservato nel Grande Santuario di Ise. La spada, che è una copia di quella conservata in un santuario nella prefettura di Mie, sarà portata in una scatola, così come il gioiello. Toccherà al primo ministro Shinzo Abe annunciare l`abdicazione, mentre Akihito farà il suo discorso finale. Alla cerimonia saranno presenti anche l`imperatrice Michiko, il futuro imperatore Naruhito e la futura imperatrice Masako, oltre a tutte le massime cariche dello Stato. I simboli imperiali saranno passati nelle mani di Naruhito la mattina seguente, il primo maggio, tra le 10.30 e le 10.40 (3.30-3.40 in Italia).

Alla cerimonia parteciperà un gruppo limitato di membri maschi della casa imperiale e delle massime autorità dello stato e di governo. Non sono ammesse donne della Famiglia imperiale, ma per la prima volta potrà assistere una ministra, l`unica presente nell`esecutivo Abe, cioè Satsuki Katayama. Non parteciperanno né l`imperatore emerito Akihito né l`imperatrice emerita Michiko. Naruhito vestirà all`occidentale. Tra le 11.10 e le 11.20, poi, Naruhito terrà il suo primo discorso pubblico da imperatore nella Sala del Pino, che fornirà in un certo senso il suo “programma”. Abe invece parlerà a nome del popolo giapponese. Al discorso assisterà anche la nuova imperatrice Masako, i rappresentanti del governo e consorti. Sulla nuova imperatrice, che ha vissuto in passato momenti psicologici difficili, si concentrano molte attenzioni dell`opinione pubblica. Il primo maggio darà inizio anche al “Gannen”, l`anno iniziale dell`era Reiwa, un “gengo” (denominazione d`era) suggerito da una commissione di esperti e scelto dal governo, il quale per bocca del ministero degli Esteri ha fornito come traduzione ufficiale “bella armonia”, ma che ha provocato qualche inquietudine perché in un primo momento, sbagliando, alcuni osservatori avevano visto nel primo carattere (“rei”) dello stesso un elemento che suggerisse autoritarismo, perché uno dei significati di quell`ideogramma è “ordine, comando”.

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In realtà il “gengo” è stato scelto da un passo della raccolta classica di poesie giapponesi Man`yoshu. In questo c`è un elemento di novità: solitamente la scelta avveniva estrapolando il “gengo” dai classici cinesi. I normali cittadini giapponesi potranno vedere dal vero la nuova coppia imperiale il 4 maggio, quando si apriranno le porte del Giardino del Palazzo. Dalle 10 del mattino (3 in Italia) Naruhito e Masako si affacceranno sei volte. Si prevede un`affluenza enorme di pubblico, complice anche il fatto che Tokyo è piena di turisti grazie alla Golden Week che, quest`anno, si è collegata alla successione producendo un periodo di vacanze insolito per i giapponesi di dieci giorni consecutivi. Con le cerimonie di questi giorni, tuttavia, i riti di successione saranno tutt`altro che terminati.

Simbolicamente la vera ascesa al trono di Naruhito avverrà il 22 ottobre con una cerimonia che si chiama “Sokuirei Seiden no Gi”, nella quale il Tenno proclamerà al mondo la sua ascesa al trono di fronte ai dignitari di circa 200 paesi. In questo caso l`imperatore sarà vestito alla maniera tradizionale. Poi ci sarà un corteo su una limousine aperta per le strade della Capitale con l`imperatore è l`imperatrice. Il rito finale, e anche il più suggestivo e controverso, è quello che si terrà il 14-15 novembre. Si tratta del “Daijosai”, quando il nuovo imperatore offrirà il nuovo raccolto di riso agli antenati e agli dei, incontrando la progenitrice dea del sole Amaterasu, in padiglioni costruiti all`uopo. Si tratta della parte più legata al culto religioso imperiale dei riti di successione. Il governo ha messo sul tavolo una cifra importante, una ventina di milioni di euro, per questa cerimonia, suscitando critiche di chi vede in questo stanziamento una violazione della Costituzione che vieta il finanziamento pubblico di attività religiose. askanews

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