La decisione delle autorita’ di Gibilterra di revocare a nave Aquarius (a far data dal prossimo 20 agosto, ndr) i permessi di navigare sotto la sua bandiera equivale a una manovra politica volta a danneggiare il lavoro dell’Ong SOS Mediterranee, che insieme a Medici Senza Frontiere (MSF) gestisce la nave. Lo hanno detto gli stessi esponenti dell’Ong, ricordando in un comunicato che per due anni e mezzo ha rispettato tutti i requisiti normativi e ha superato le verifiche tecniche sulla sicurezza della nave, che e’ attualmente alla ricerca di un porto sicuro per i 141 migranti che ha tratto in salvo venerdi’ scorso in due distinte operazioni di soccorso nel Mediterraneo.[irp]
La Gibilterra Maritime Administration che ha notificato ai proprietari della nave un avviso di rimozione della registrazione (arrivato proprio nel giorno in cui Italia, Malta e Spagna hanno detto di no ad accogliere la nave con i 141, ndr) ha fatto sapere che la Aquarius risulta registrata come nave da ricerca e non da salvataggio e ha ricordato che nel mese di luglio ha chiesto di sospendere le operazioni di soccorso. Nella nota le autorita’ di Gibilterra hanno osservato che gli operatori della barca non hanno chiesto il loro permesso quando hanno ripreso il mare e le operazioni di soccorso ai primi di agosto.[irp]
Per SOS Mediterranee, questo comunicato, lanciato “frettolosamente” e senza comprendere “l’attuale contesto”, non puo’ che riflettere “una deliberata volonta’ di fermare l’attivita’ di salvataggio di Aquarius, una delle ultime imbarcazioni di soccorso civile e umanitaria nel Mediterraneo”. L’ONG ha anche detto che era disponibile a perseguire un dialogo “trasparente e franco” con l’Autorita’ Marittima di Gibilterra, accusata di “mascherare una manovra politica dietro un argomento incoerenti”, sostenendo che tutte le operazioni sono fatte in un adempimento rigoroso della legge marittima.[irp]