Cultura e Spettacolo

Giffoni, i lungometraggi vincitori della 47esima edizione

Dal coraggio di lottare contro la malattia alla complessità dei primi amori, dall`elaborazione del lutto all`ostinazione e la voglia di realizzare un sogno, affermando il proprio ‘io’ nel passaggio dall`infanzia all`età adulta: sono questi i temi dei lungometraggi che hanno conquistato il Gryphon Award nella 47esima edizione del Giffoni Film Festival, tutti proiettati in anteprima assoluta nazionale e votati dai 4.600 giurati, provenienti da 52 paesi del mondo, suddivisi per fasce di età. Per la sezione Elements+6 vince l`olandese “Master Spy” di Pieter Van Rijn, mentre per la sezione Elements+10 vince lo svedese “Room 213” di Emelie Lindblom, il film racconta la misteriosa morte di una ragazza il cui spirito sembra perseguitare tutti gli ospiti della stanza 213. Per la sezione Generator+13 vince, con poca sorpresa, l`applauditissimo in sala “The Bachelors” di Kurt Voelker con il Premio Oscar J.K. Simmons. Per la sezione Generator +16 vince, anche qui con poche sorprese, il francese “Do it right” di Chad Chenouga, che aveva ottenuto la standing ovation in sala; la storia è quella del sedicenne Nassim che viene affidato ad una casa famiglia alla morte della madre e, per non essere accumunato ai “casi sociali”, si inventa un`altra vita. Per la sezione Generator+18 vince lo svedese “Garden Lane” di Olof Spaak (2017) di Olof Spaak; nel film viene mostrato l`incontro tra Eric e Elen che, dopo aver vissuto insieme da bambini con i loro genitori tossicodipendenti, si ritrovano da adulti ad affrontare un passato condiviso.[irp]

Per la sezione Gex Doc, storie vere, narrate in forma di documentario, vince il francese “Everyday Heroes” di Anne-Dauphine Julliand di Anne-Dauphine Julliand, incentrato sulla lotta alla malattia di bambini coraggiosi. Tra le menzioni speciali assegnate per la sezione Generator +13 il Premio Cinecircoli Giovanili Socioculturali – “Percorsi Creativi 2017” a “Walking out” di Alex & Andrew Smith (Usa) “perché il film tratta, evitando semplificazioni convenzionali, il tema del difficile recupero del rapporto padre/figlio, messo in crisi dalla distanza non solo geografica tra i due”. Il Grifone di Alluminio – Premio Cial (Consorzio Imballaggio Alluminio) per l`ambiente, invece, alla categoria Generator +16 rappresentata dall`opera ‘Lane 1974’ di SJ Chiro (Usa). Il gruppo Cial ha scelto di eleggere quest`opera “per l`approccio senza filtri che la regista ha adoperato per evidenziare il rapporto fra un territorio conosciuto a pochi giovani, costretti a vivere in spazi che sembrano aperti e liberi ma che in realtà si dimostrano castranti e pieni di contraddizioni, in una natura che li rende outsider rispetto ai loro coetanei”. Ultimo riconoscimento speciale è stato l`Amnesty International Award: per la categoria Gex Doc il documentario scelto è stato “They call us monsters” di Ben Lear (USA) “per aver affrontato il tema della possibile reintegrazione di alcuni ragazzi nella società, inficiata dalla legge 260 che consente allo stato di processarli come adulti”.[irp]

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redazione