Gigi Riva compie 75 anni, gli auguri del Cagliari

Social impazziti per il campione, “Auguri Rombo di Tuono”

Gigi Riva

“Buon compleanno, Gigi!”. Il Cagliari fa gli auguri al suo mito, Gigi Riva che compie oggi 75 anni. “Era solo un ragazzino smilzo, timido. Parlava poco, l’espressione imbronciata di chi a 18 anni aveva già molto vissuto e sofferto. Il cuore gonfio di orgoglio, la testa piena di riccioli e di sogni. Voleva diventare un calciatore, indossare un giorno la maglia della Nazionale. Il pallone era una malattia sin da bambino. Giocava per le polverose strade del suo paese, giorno e notte. E ci sapeva fare. L’avevano convocato nella Nazionale Juniores, lo volevano tante squadre importanti. Andrea Arrica, general manager del Cagliari, aveva anticipato tutti e se l’era portato a casa. Gli era costato 37 milioni, uno sproposito. Correva l’anno 1963, era d’estate, in pieno boom economico”, inizia così il messaggio al campione sul sito del club rossoblu. E oggi ‘Rombo di Tuono’ ha un motivo in più per festeggiare. Il Cagliari di Maran sta correndo forte come il suo Cagliari, quello degli eroi della stagione ’69/70 quando arrivò lo scudetto al termine di una storica cavalcata Il bomber rossoblu’ e azzurro (detiene ancora il record di 35 gol segnati con la maglia della Nazionale) festeggia il compleanno in quella che da quando è arrivato in Sardegna, appena diciottenne, è la sua città. 164 gol in 315 partite di campionato.

Tre volte capocannoniere. Uno storico scudetto, un secondo posto, ha fatto il presidente del club, e’ andato in America a prendere giocatori. Le imprese del suo Cagliari sono state molto di più che semplici vittorie sportive: sono state gli strumenti per la rivalsa sociale di tutto un popolo. Emozioni e pelle d’oca. “Però lui, Riva Luigi da Leggiuno, di trasferirsi non ne voleva sapere. La Sardegna gli sembrava uno scoglio sperduto in mezzo al mare, popolato da banditi e pirati. Aveva minacciato addirittura di smettere di giocare. Alla fine si era convinto almeno a provare. Non poteva sapere che quell’Isola gli sarebbe entrata nel sangue e che sarebbe diventato uno degli eroi popolari della sua lunga e gloriosa storia. Non è stato amore a prima vista, il sentimento è nato piano, con la quotidianità, di pari passo con la scoperta e con la conoscenza. L’hanno conquistato la semplicità e la fierezza della gente, l’affetto spontaneo e genuino che gli è stato donato. E che lui ha ricambiato con il cuore, con la passione. Tutto, goccia dopo goccia. Un amore che dura tuttora, 56 anni dopo. Capita quando le radici sono tanto profonde, quando si ha ancora voglia di dare, di essere sempre lì l’uno per l’altro”, ha aggiunto il Cagliari.

“Il ruggito dell’Amsicora e del Sant’Elia ad accompagnarne gli scatti, densi di rabbia, di furore; ad esultare su quelle conclusioni mancine, potenti, chirurgiche, imprendibili; ad esaltarsi su quei balzi in acrobazia che tranciavano l’aria e terminavano con girate a rete che sfidavano le leggi della fisica. Emblema di coraggio, sacrificio, dedizione. ”Mette la testa dove gli altri mettono il piede”, ha detto di lui un suo vecchio allenatore, Lupi. Oltre al rossoblù, ha palpitato solo per l’azzurro della Nazionale, di cui resta miglior realizzatore: 35 gol in 42 partite; e a cui ha immolato due volte le gambe. Tesoro di Sardegna, patrimonio del calcio italiano e mondiale”, racconta il Cagliari. “La gente non ha dimenticato. Anche chi è venuto dopo, chi non ha mai avuto la fortuna di vederlo giocare e si appassiona al calcio, cresce nel suo Mito tramandato da padri e nonni; chi non segue le vicende di pallone, gli vuole bene lo stesso. Gli concedono il rispetto che si deve ad un vecchio e saggio capo tribù. Anche se vecchio non lo è affatto: le candeline sulla torta sono soltanto 75. Un ragazzino divenuto un giovanotto. Tanti auguri, Leggenda. Buon compleanno, Gigi”.