I gilet gialli sono tornati in piazza a Parigi e in altre città della Francia per un nuovo sabato di mobilitazione del movimento di protesta, il 23esimo consecutivo contro la politica sociale e fiscale del governo di Emmanuel Macron. A Parigi si sono registrati scontri fra casseur, i dimostranti violenti, e la polizia. Cassonetti e materiale di cantiere sono stati dati alle fiamme, auto danneggiate e oggetti lanciati contro gli agenti, che hanno risposto con lacrimogeni. I casseur hanno spaccato alcune vetrine e svaligiato dei negozi. E’ toccato a McDonald’s, poi al magazzino Go Sport (materiale sportivo prelevato dalle vetrine e lanciato verso la folla festante), quindi a un negozio di cellulari. I gilet gialli questa volta non hanno potuto manifestare vicino alla cattedrale di Notre Dame, devastata dal violento incendio dei giorni scorsi. La manifestazione, partita da Bercy, si era svolta inizialmente in un clima di calma. La polizia fino alle 18, ha fermato nella capitale 189 persone.
Dunque, al termine di una settimana segnata dall’incendio a Notre-Dame, i gilet gialli sono tornati in piazza con l’obiettivo di lanciare un nuovo “ultimatum” al presidente Macron, che a giorni illustrerà le proposte di riforma emerse dal grande dibattito nazionale. Alcune cifre, danno la dimensione della protesta. Nel 23esimo sabato di contestazione, 9.600 “gilet gialli” si sono presentati in piazza in Francia, 6.700 dei quali a Parigi. Questo sabato, contrariamente ai precedenti, è nella capitale che si concentra la mobilitazione: una settimana fa alla stessa ora c’erano 7.500 persone in tutta la Francia, 1.300 delle quali a Parigi. Imponente lo schieramento di forze dell’ordine: 60 mila gli agenti schierati in tutta la Francia di cui oltre 5 mila nella sola capitale, mentre oltre 17.500 sono stati i controlli preventivi. Dati significativamente piu’ alti rispetto a settimana fa quando, al 22esimo sabato di proteste, i fermi erano stati 15 e 5885 i controlli preventivi.