Cultura e Spettacolo

Isoardi? non so se mi ha fatto bene. Gio Evan si racconta: le mie poesie sono doni

Grazie a Elisa Isoardi la popolarità è aumentata, ma non proprio in senso positivo. Parola di Gio Evan, il poeta citato dalla conduttrice per lasciare Matteo Salvini. “In realtà sono aumentati tanti haters, quindi non so quanto mi abbia fatto bene, sono arrivati con i forconi, ma io non capisco il mondo: mi si dice che mi cita la Isoardi… e allora? La poesia è di tutti, perché pensare che non possa essere dedicata a Salvini o che la legga chiunque o lei, questo modo di pensare ci rende molto superficiali, non siamo proprietari di niente, siamo ospiti di una grande manifestazione e la poesia è partecipe di questo, quindi bisogna solo essere contenti quando c’è la poesia in ballo, o in mezzo a qualcuno o qualcosa”.[irp]

Poeta, scrittore, umorista, cantautore, artista di strada. Non ama etichette e definizioni Giovanni Giancaspro, nato a Molfetta nell’88. Per tutti Gio Evan, come si conosce sui social network dove condivide pensieri, poesie, aforismi. Ha girato il mondo con la sua bicicletta, India, Sudamerica, Europa. Ha vissuto accanto a maestri e sciamani. Esperienze che lo hanno formato dando impronta alla sua arte, tra ricerca spirituale e poetica visionaria. “Mi ritrovo bene in tante cose diverse, penso sia l’essenziale dell’uomo quello di espendersi il più possibile, non dare solo importanza alle radici ma anche ai rami, io non mi definisco”.

Il Gio Evan è nato al suo secondo o terzo viaggio, lo ha ribattezzato così in Argentina un hopi: “Avevo bisogno di un battesimo scelto da me, che non fosse un subìre, ma un andare incontro”. “Ho avuto incontri con uomini straordinari”. Scrive libri, è un poeta contemporaneo, per molti il poeta dei millenials, ma scrive senza ispirazione: “Sono consapevole, cerco di vivere la vita consapevolmente, quando si è consapevoli si hanno delle percezioni, c’è quello che io chiamo l’oltrove, l’altro oltre di cui siamo capaci e se ci si avvia in nuove dimensioni la poesia si manifesta”. Migliaia di follower su Instagram ma zero profili seguiti. Perché.. “Io sono un anti-social” “Li uso come una vetrina per esprimere i miei lavori e da lì bisogna entrare nel negozio e vedere che c’è dentro e c’è tanto, musica, performance, è un invito al dentro quello che io uso in rete”.

E i suo versi li definisce un dono. “E’ un donare, non si chiede mai un regalo indietro”. “Quando espongo o tiro fuori una cosa, la estrapolo, non è più mia, è andata in mezzo all’infinito”. Tanti anche i progetti musicali. Reduce dal doppio disco MArteLabel “Biglietto di solo ritorno” e dal successo su Spotify del singolo “A piedi il mondo”, Gio Evan il 13 dicembre è a Roma sul palco del Planet Live Club per il MarteLive, il festival multi-disciplinare, con un’esibizione in cui unisce monologhi, poesia e musica. Poi un nuovo viaggio, biglietto di sola andata e ritorno imprecisato, dice, alla ricerca di meditazione, silenzio. “Io sto partendo per l’India, il 3 gennaio, prendo una pausa dalla città, dal palco, per vedere come sto, non so quando tornerò ma uscirà un libro a febbraio-marzo”. “Sarà un romanzo poetico”. Insieme, assicura, se ritornerà, a nuovi progetti musicali.

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redazione