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Giorgetti e i dazi Usa: “Preoccupano, ma l’Europa deve difendersi”. Alta tensione a Bruxelles

Durante un evento a Varese, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha espresso la sua preoccupazione riguardo all’introduzione dei nuovi dazi Usa, che colpiscono Canada, Messico e Cina e potrebbero presto includere l’Unione Europea. “I dazi sono una misura che preoccupa, è già accaduto in passato, lo ha fatto anche l’amministrazione Biden. Sono utilizzati come strumento di politica industriale da parte degli Usa per riportare delle produzioni negli Usa,” ha dichiarato Giorgetti.

L’imposizione di dazi del 25% su merci provenienti da Canada e Messico e del 10% su quelle cinesi ha sollevato allarmi in Europa. Il Ministro ha sottolineato l’urgenza per l’Europa di sviluppare strumenti di difesa per proteggere le proprie industrie dalla concorrenza internazionale. “L’Europa inizi a immaginare degli strumenti per difendere le produzioni che esistono in Europa e in Italia. Ci diano strumenti per difendere la nostra industria che altrimenti rimane stritolata dalla concorrenza che viene dall’Asia o dagli Usa,” ha sollecitato.

Tra gli strumenti proposti, Giorgetti ha menzionato “un uso più intelligente della tassazione ambientale”, sottolineando come l’attuale applicazione possa rappresentare un “clamoroso autogol per tutta l’industria dell’automotive”.

A Bruxelles, mentre si predica calma, la tensione è palpabile alla vigilia del vertice informale dei leader Ue, al quale sarà presente anche il premier britannico Keir Starmer, in un clima di incertezza causato dal ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. L’Unione Europea si prepara a difendere i suoi interessi commerciali, consapevole che le strategie commerciali di Trump potrebbero essere più aggressive rispetto al suo primo mandato.

La Commissione Europea sta lavorando su un pacchetto di misure per rilanciare la competitività, che include correttivi alle normative “green” e agli oneri burocratici per le imprese. Tuttavia, le divisioni tra i governi europei potrebbero complicare la risposta comune ai dazi americani, ricordando le difficoltà incontrate durante i negoziati sulla Brexit.

L’Unione Europea ha un piano in due fasi: prima tentare il dialogo per “correggere” gli scambi in favore degli Usa, e in caso di fallimento, rispondere con contromisure commerciali, come già fatto nel 2018 con i dazi su acciaio e alluminio.

Trump accusa l’Ue di trattare male gli Stati Uniti, riferendosi al surplus commerciale di 150 miliardi di euro a favore dell’Europa. In risposta, l’Ue è pronta a ridurre questo surplus comprando più Gnl americano e incrementando gli acquisti di armi statunitensi, anche se questa mossa potrebbe incontrare resistenza, soprattutto dalla Francia, che promuove l’iniziativa “Buy European”.

In conclusione, il discorso di Giorgetti evidenzia non solo le preoccupazioni italiane ma anche l’urgenza di una risposta europea coordinata e strategica davanti alle politiche commerciali aggressive degli Stati Uniti.

Cifre e strategie

  • Canada e Messico: Un dazio del 25% è stato applicato su una serie di merci, mettendo a rischio il libero scambio con questi alleati regionali.
  • Cina: Con un dazio del 10%, gli Stati Uniti continuano a cercare di bilanciare il loro deficit commerciale con il gigante asiatico, influenzando negativamente le catene di approvvigionamento globali.
  • Europa: Sebbene non ancora ufficializzati, i dazi potrebbero colpire l’export europeo, con particolare attenzione a settori come l’automotive, la farmaceutica e i dispositivi medici, dove l’Europa ha un surplus significativo.

Giorgetti ha sollecitato l’Europa a sviluppare un arsenale di strumenti di difesa industriale:

  • Tassazione Ambientale: Ha proposto un utilizzo più intelligente delle tasse ambientali, criticando l’attuale struttura che ha danneggiato particolarmente l’industria automobilistica europea.
  • Autonomia Produttiva: Ha chiesto strumenti per proteggere e incentivare la produzione interna, evitando che l’industria europea venga schiacciata dalla concorrenza globale.

A Bruxelles, si respira un clima di cautela ma anche di preparazione. Il vertice informale dei leader Ue, al quale parteciperà anche il nuovo premier britannico Keir Starmer, sarà cruciale per delineare una strategia comune:

  • Negoziati: L’Unione Europea ha già iniziato a negoziare intese di libero scambio con altre regioni del mondo per diversificare i mercati di esportazione e ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti.
  • Unione dei 27: C’è una forte volontà di presentarsi con una voce unica nei negoziati con Trump, evitando che strategie divisive come quelle viste durante la Brexit possano essere sfruttate da Washington per negoziati bilaterali.
  • Contromisure: Se il dialogo fallisse, l’Ue ha già dimostrato di essere pronta a rispondere con dazi propri, come fatto nel 2018 con acciaio e alluminio, per difendere i propri interessi economici.

Trump ha sottolineato il surplus commerciale di 150 miliardi di euro a favore dell’Europa, criticando l’Unione per il trattamento “ingiusto” verso gli Stati Uniti. In risposta, l’Ue potrebbe:

  • Aumentare l’importazione di Gnl americano: Riducendo così il surplus commerciale e sostituendo il gas russo con quello statunitense.
  • Incrementare l’acquisto di armi americane: Un potenziale incremento della spesa in difesa potrebbe favorire gli Usa, ma incontrerebbe resistenze in Francia, che promuove il concetto di “Buy European”.
Pubblicato da
Enzo Marino