Giorgetti lancia l’allarme: “Dazi Usa, rischio frenata per l’Italia dal secondo trimestre”

Giancarlo Giorgetti

Giancarlo Giorgetti

Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti mette in guardia sulle conseguenze dei dazi imposti dagli Stati Uniti, che potrebbero pesare sull’economia italiana già a partire dal secondo trimestre del 2024. Nel nuovo Documento di Finanza Pubblica (Dfp), trasmesso alle Camere e alla Presidenza della Repubblica, Giorgetti traccia un quadro complesso e incerto, segnato da tensioni commerciali globali e pressioni sui prezzi energetici.

“Un contesto internazionale ostile”

Secondo il titolare del Mef, il panorama internazionale è diventato più difficile rispetto a sei mesi fa, quando fu presentato il Piano strutturale di bilancio di medio termine (Psbmt). A incidere negativamente sono state le crescenti tensioni nei rapporti commerciali globali e il rinnovarsi delle pressioni sui prezzi delle materie prime energetiche. Per un Paese come l’Italia, fortemente orientato alle esportazioni e con una vocazione manifatturiera consolidata, queste dinamiche rappresentano una minaccia diretta.

“Non stupisce che la crescita economica abbia subito un rallentamento già nella seconda metà dello scorso anno”, scrive Giorgetti nella premessa al Dfp. Sebbene i primi dati del 2024 lascino intravedere una ripresa del Pil e dell’occupazione, il ministro invita a non abbassare la guardia: “A partire dal secondo trimestre, l’andamento dell’economia italiana potrebbe risentire degli annunci riguardanti i dazi imposti dagli Stati Uniti e dell’elevato grado di incertezza circa l’evoluzione delle politiche tariffarie a livello globale”.

Giorgetti: “La finanza pubblica migliora”

Nonostante le nuvole all’orizzonte, il ministro evidenzia un dato positivo: la finanza pubblica italiana ha registrato un miglioramento superiore alle attese nel 2024. Il deficit si è attestato al 3,4% del Pil, ben al di sotto del 4,3% previsto nel Def. Questo risultato permette di confermare gli obiettivi di riduzione del deficit e del debito delineati nel Piano strutturale di bilancio.

Per il 2025, il deficit è previsto al 3,3%, per poi scendere al 2,8% nel 2026, garantendo l’uscita dalla Procedura per disavanzi eccessivi entro il 2027. Anche il rapporto debito/Pil mostra un andamento incoraggiante, con un temporaneo aumento fino al 2026 – legato principalmente alle compensazioni fiscali del Superbonus – seguito da una ripresa del sentiero di discesa a partire dal 2027.

“Questo punto di partenza più favorevole ci permette di mantenere il quadro di finanza pubblica delineato nel Piano, anche in presenza di un rallentamento della crescita”, sottolinea Giorgetti.

Sicurezza e difesa: un’Europa più forte

Le sfide non si limitano ai dazi e al commercio internazionale. Giorgetti evidenzia come le crescenti tensioni geopolitiche richiedano un maggiore impegno su sicurezza e difesa. “Dovremo rispondere alle nuove esigenze legate alla sicurezza e alla difesa, nonché al mutamento della politica estera e commerciale della maggiore economia del mondo”, scrive il ministro.

Per far fronte a queste necessità, Giorgetti auspica un utilizzo innovativo del bilancio dell’Unione Europea per sostenere gli investimenti in questi settori strategici. Allo stesso tempo, ribadisce l’impegno italiano a favore del libero scambio e di regole commerciali eque, promuovendo una politica industriale sostenibile e competitiva.

“Rafforziamo la resilienza nazionale”

Nel lungo periodo, il ministro sottolinea la necessità di rafforzare la competitività e la resilienza del sistema-Paese. “Negli ultimi decenni, la specializzazione produttiva della nostra economia si è riconfigurata sotto l’effetto della concorrenza internazionale. Non è realistico immaginare di invertire rotta, ma dobbiamo migliorare le condizioni di contesto in cui le nostre imprese operano”, scrive Giorgetti.

In questo senso, il governo italiano dovrà giocare un ruolo attivo sia a livello europeo che internazionale, difendendo gli interessi nazionali e aprendo nuove opportunità per le esportazioni e gli investimenti internazionali.

“L’Italia è pronta ad affrontare la tempesta”

Concludendo, il ministro ribadisce la credibilità dell’Italia di fronte a un quadro economico e finanziario sempre più complesso. “La peculiarità del sistema economico italiano esige la difesa dell’interesse nazionale nelle sedi europee e internazionali in questa fase di profondi e storici mutamenti”, scrive Giorgetti.

Sebbene le prospettive economiche appaiano oggi più incerte rispetto a sei mesi fa, il governo italiano sembra determinato a navigare le acque agitate del commercio globale e delle tensioni geopolitiche, salvaguardando al contempo la disciplina di bilancio e il sostegno alle famiglie e ai servizi sociali. Con il Dfp 2024, Giorgetti lancia un messaggio chiaro: l’Italia è pronta ad affrontare le sfide future, ma servirà un mix di prudenza, strategia e resilienza per uscire indenne dalla tempesta.