Giorgia Meloni mette mano al portafogli: 550 euro al mese destinati proprio a te | Ora sì che c’è la grazia
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Giorgia Meloni - (facebook) - ilFogliettone.it
Un aiuto economico significativo per chi soffre di una patologia cronica che in alcuni casi può risultare invalidante
Finalmente, arrivano buone notizie per i pazienti affetti da quattro principali patologie tiroidee: ipotiroidismo, ipertiroidismo, carcinoma tiroideo e gozzo. L’ipotiroidismo, caratterizzato da una ridotta produzione di ormoni tiroidei, provoca sintomi come stanchezza cronica, aumento di peso, depressione e secchezza cutanea. L’ipertiroidismo, al contrario, accelera il metabolismo causando ansia, tachicardia, irritabilità e perdita di peso.
Chi soffre di carcinoma tiroideo, una forma tumorale che colpisce soprattutto le donne tra i 40 e i 60 anni, può accedere al bonus se il grado di invalidità riconosciuto supera la soglia minima richiesta. Infine, il gozzo, ovvero l’ingrossamento della ghiandola tiroidea, può compromettere la respirazione, la deglutizione e influire sulla voce, giustificando così l’accesso a un particolare beneficio in caso di gravi disagi.
Il percorso per ottenere il Bonus Tiroide inizia con la diagnosi medica effettuata dal medico di base. Quest’ultimo compila la domanda di invalidità civile attraverso il portale dell’INPS, fornendo una copia al paziente. Il richiedente dovrà quindi completare la domanda online, accedendo al sito dell’INPS tramite SPID, CIE o CNS, oppure rivolgendosi a un patronato per ricevere assistenza gratuita. La documentazione richiesta include la certificazione medica che attesta la patologia tiroidea, un’ecografia della tiroide e il dosaggio del TSH, l’ormone che regola la funzione della ghiandola. Una volta presentata la domanda, il richiedente sarà convocato davanti a una commissione medica che valuterà il grado di invalidità.
Per avere diritto all’assegno mensile è essenziale che la commissione medica riconosca un grado di invalidità pari o superiore al 74%. L’importo dell’assegno varia in base al livello di invalidità riconosciuto: si parte da 286,01 euro per invalidità comprese tra il 74% e il 99%, mentre chi ottiene il riconoscimento del 100% di invalidità percepirà l’assegno massimo di 550 euro. I pazienti totalmente non autosufficienti possono ricevere ulteriori 520,29 euro come indennità di accompagnamento. Il bonus non è automatico per chi ha subito l’asportazione della tiroide: è necessario che venga comunque raggiunto il livello minimo di invalidità richiesto.
I benefici aggiuntivi previsti dalla Legge 104
Oltre all’assegno mensile, i beneficiari del Bonus Tiroide possono usufruire delle agevolazioni previste dalla Legge 104, come permessi retribuiti e agevolazioni sul posto di lavoro. I lavoratori possono richiedere fino a tre giorni di permesso mensile o optare per due ore di riposo giornaliere. In casi di necessità, è possibile ottenere un congedo straordinario retribuito fino a due anni. Inoltre, i lavoratori tutelati non possono essere trasferiti senza il loro consenso e sono esonerati dai turni notturni, facilitando la gestione della malattia.
Secondo i dati più recenti diffusi durante la Settimana Mondiale della Tiroide, sono circa 6 milioni gli italiani affetti da disturbi alla tiroide. Sebbene molte patologie siano croniche ma gestibili, le spese mediche possono pesare notevolmente sui bilanci familiari. Il Bonus Tiroide nasce proprio per fornire un sostegno concreto ai pazienti che devono affrontare quotidianamente cure, visite specialistiche e terapie farmacologiche spesso a carico del paziente. Questo contributo vuole quindi colmare parte di quel vuoto assistenziale che grava sulle persone con patologie tiroidee gravi.
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La prevenzione rimane fondamentale
Nonostante il bonus rappresenti un aiuto prezioso, la prevenzione rimane la chiave per ridurre l’incidenza delle patologie tiroidee. La Società Italiana di Endocrinologia sottolinea l’importanza di una corretta assunzione di iodio attraverso l’alimentazione e raccomanda controlli regolari per le categorie a rischio: persone sopra i 50 anni, individui con familiarità per patologie tiroidee e donne che pianificano una gravidanza. La diagnosi precoce permette di trattare le patologie in fase iniziale, migliorando la qualità della vita e riducendo le complicazioni.
Il Bonus Tiroide rappresenta un importante riconoscimento delle difficoltà quotidiane affrontate da chi convive con patologie tiroidee gravi e invalidanti. Oltre al sostegno economico, l’introduzione di questo beneficio contribuisce ad accendere i riflettori su una problematica spesso sottovalutata, favorendo una maggiore consapevolezza pubblica. Tuttavia, la comunità scientifica e le associazioni di pazienti continuano a chiedere ulteriori fondi per la ricerca e maggiori tutele per i malati cronici, sottolineando l’importanza di un approccio globale che includa prevenzione, diagnosi precoce e supporto economico.