La giornalista delle Filippine Maria Ressa è stata condannata per diffamazione. E’ stata poi rilasciata su cauzione, da un tribunale di Manila che ha esaminato un caso denunciato dalle organizzazioni per i diritti umani come un chiaro esempio di persecuzione politica. “Il prossimo anno festeggio 35 anni da reporter. Sono stata in molti paesi, mi hanno sparato addosso, sono stata minacciata. Ma mai ho conosciuto una morte lenta come oggi”, ha dichiarato Ressa.
Comparsa sulla copertina di Time come personaggio dell’anno nel 2018 insieme ad altri reporter attivi in contesti difficili, Ressa, 56 anni, è una delle più feroci critiche del presidente Rodrigo Duterte: è stata arrestata lo scorso anno negli uffici del sito Rappler, da lei co-fondato, e giudicata colpevole di avere diffamato Duterte evidenziando suoi presunti legami con il narcotraffico e il traffico di esseri umani. L’ex giornalista della Cnn, rimessa in libertà su cauzione in attesa dell’Appello, rischia ora sei anni di prigione.
“Resisteremo a tutti gli attacchi contro la libertà di stampa”, ha dichiarato Ressa . “E’ una battuta d’arresto, ma non era inattesa. Stanno cercando di spaventarci, ma non abbiamo paura, perché se non eserciti i tuoi diritti, li perderai”. “Questo è un evidente caso di intimidazione contro una giornalista che ha condotto reportage indipendenti molto coraggiosi sulla violazione dei diritti umani nel suo paese ricevendo elogi internazionali”, ha commentato Phil Robertson di Human Rights Watch Asia.