Il giornalista francese Frederic Leclerc-Imhoff è stato ucciso vicino a Severodonetsk, in Ucraina orientale. “Era lì per mostrare la realtà della guerra… è rimasto ferito a morte”, ha scritto il presidente francese Emmanuel Macron annunciando la sua scomparsa sua Twitter. La ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna, che era in visita in Ucraina, ha dichiarato che “esige un’inchiesta trasparente” per fare piena luce sulle circostanze della sua morte, definendo l’uccisione del giornalista “profondamente scioccante” e reclama “un’inchiesta trasparente del livello migliore per fare piena luce sulle circostanze di questo dramma”. Leclerc-Imhoff, 32 anni, aveva lavorato per diversi canali televisivi e attualmente era in Ucraina per BFMTV. Secondo Reporter senza frontiere, stava filmando l’evacuazione di civili e si trovava in un convoglio umanitario bombardato dalle forze russe. Un suo collega ugualmente colpito da schegge di mortaio è ferito in ospedale.
I giornalisti sono civili, “questo è un crimine di guerra”, ha dichiarato il segretario generale di Reporter senza frontiere, Christophe Deloire. “Il giovane reporter si trovava davanti a un veicolo umanitario, un autobus di evacuazione che viaggiava vuoto perché era andato nel Donbass a cercare persone da evacuare, civili ucraini da evacuare, e in quel momento, nel primo pomeriggio, gli hanno sparato contro, deliberatamente, è stato a causa di questo sparo che il giornalista ha perso la vita”. “Difficile dire oggi che sia stato preso di mira come giornalista – ha aggiunto – dato che si trovava ovviamente all’interno di un veicolo, ma il veicolo stesso era contrassegnato in modo molto identificabile come “veicolo umanitario” e le Convenzioni di Ginevra stabiliscono che non si deve sparare sui civili, chiunque essi siano. Il governatore di Lugansk Sergey Gaidai ha detto che un blindato è stato colpito da schegge russe durante l’evacuazione di diverse persone. Il governatore ha aggiunto su Telegram che le schegge hanno perforato l’armatura del veicolo, uccidendo il giornalista che viaggiava all’interno.