Giornata nera a Piazza Affari per il titolo di Leonardo che, a fine seduta, ha perso oltre il 20% del suo valore, scendendo fino a 11,07 euro (-21,55%). Ad innescare la pioggia di vendite partita principalmente dai fondi d’investimento è stata la trimestrale approvata ieri dal Cda del gruppo di Piazza Monte Grappa. Leonardo ha infatti tagliato le previsioni per il 2017, rivedendo i ricavi in una forchetta tra i 12 e gli 11,5 miliardi rispetto alle precedenti guidance fisse sui 12 miliardi di euro. Tagliate anche le previsioni sugli ordini che in precedenza erano stimati tra i 12 e i 12,5 miliardi, mentre ora sono attesi a 12 miliardi di euro. Ridotto pure l’Ebita, che passa da 1,250-1,3 miliardi a 1,05-1,1 miliardi di euro. Nella conference call successiva all’approvazione dei conti, l’amministratore delegato del gruppo, Alessandro Profumo, ha poi annunciato per l’inizio del prossimo anno il nuovo piano industriale, aggiungendo però che per quest’anno “toccheremo il fondo”. La situazione di difficoltà, ha spiegato il gruppo, è dovuta principalmente alla situazione del settore elicotteri che “risente ancora di condizioni di mercato particolarmente sfavorevoli cui si aggiunge l’effetto di ritardi nel conseguimento livelli adeguati di reddività su alcuni prodotti e una performance industriale al di sotto delle aspettative”.
Alcuni analisti indicano che a spaventare gli investitori è stato l’annuncio del taglio delle previsioni sull’anno, in aggiunta al fatto che il nuovo piano industriale sarà pronto solo nel gennaio prossimo e ciò ha generato un certo grado di incertezza che ha innscato le vendite sul titolo. Nei primi nove mesi dell’anno, Leonardo ha realizzato un utile netto di 272 milioni, in calo del 23% rispetto ai 353 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. I ricavi sono stati pari a 7,984 miliardi in calo dello 0,6%, mentre gli ordini sono stati pari a 7,945 miliardi, in calo del 48,8% rispetto allo stesso periodo del 2016. Da notare comunque che il dato di gennaio-settembre dell’anno scorso includeva l’effetto dell’acquisizione del maxi contratto Efa Kuwait per un importo di 7,95 miliardi. L’indebitamento netto è di 4,004 miliardi, “tendenzialmente in linea” con quello segnato a settembre dell’anno scorso (+2,9%).