Politica

Giovanni Toti spiazza tutti: patteggiamento raggiunto con la procura di Genova

Giovanni Toti, ex governatore della Liguria, ha raggiunto un accordo di patteggiamento con la Procura di Genova, che prevede una condanna a due anni e un mese di reclusione, da convertire in 1.500 ore di lavori socialmente utili. L’accordo, frutto delle negoziazioni tra l’avvocato Stefano Savi, difensore di Toti, e i pubblici ministeri, attende ora la ratifica da parte del giudice per le indagini preliminari (GIP) del Tribunale di Genova.

In un’intervista a TgCom24, Toti ha spiegato che il patteggiamento non rappresenta un’ammissione di colpa, ma piuttosto una mediazione che riconosce alcune delle sue ragioni. “Un patteggiamento non vuol dire essere colpevoli: un accordo con la Procura vuol dire trovare una mediazione tra le loro accuse, che dopo quattro anni di inchiesta si risolvono in qualcosa di molto derubricato rispetto a ciò di cui venivamo accusati”, ha affermato Toti. Ha poi espresso una certa amarezza per non aver visto riconosciute tutte le sue ragioni, ma ha sottolineato anche il sollievo per il risultato ottenuto. Toti ha inoltre ribadito che nessun atto illecito è stato commesso, dichiarando che i fondi destinati ai comitati politici sono stati utilizzati esclusivamente per scopi politici e non per arricchimento personale.

Tuttavia, i pubblici ministeri hanno mantenuto un’accusa di “corruzione ambientale”, secondo la quale il contesto avrebbe favorito un imprenditore. Toti ha criticato questa accusa, sostenendo che interagire con le imprese per attrarre investimenti non dovrebbe essere considerato un reato e ha invitato la politica a riflettere su questo tema legislativo. L’ex governatore ha anche escluso, almeno per il momento, una sua candidatura alle prossime elezioni politiche, affermando: “Abbiamo già dato, mi sembra che alla politica abbia pagato un tributo piuttosto alto. Poi mai dire mai, il tempo lenisce le ferite e tante delusioni”.

Infine, Toti ha difeso il suo operato in Liguria, ricordando i risultati della sua amministrazione, che avrebbe trasformato la regione in un’area più dinamica e prospera. Tuttavia, ha espresso una certa delusione per come è stata trattata la sua immagine, soprattutto dopo il periodo di arresti domiciliari, dichiarando: “Sono stato descritto come una sorta di Al Capone, ma oggi mi sembra di poter dire che la politica ligure non ha aiutato nessuno, non ha fatto atti illegittimi e non si è finanziata in modo illegale”.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it
Condividi
Pubblicato da