Giro d’Italia, tornano le mascherine dopo positività

Il direttore della corsa: “Teniamo alto il livello di guardia”

ciclismo

Tornano le mascherine al Giro d’Italia. Ne ha parlato alla Gazzetta dello sport il direttore della corsa rosa, Mauro Vegni all’indomani del ritiro di Remco Evenepoel per la positività al Covid, a Scandiano, base della corsa nel primo giorno di riposo e da dove ripartirà martedì il Giro con la tappa 10. “Non c’è più il protocollo che c’era prima, ricordiamo tra l’altro che l’Oms non classifica più il Covid come una emergenza sanitaria internazionale. Ciò significa che ogni squadra può fare, se vuole, dei test Covid. Qualcuno può decidere di fermare il corridore per motivi di salute, qualcuno può decidere di farlo continuare. Qua al Giro ci sono stati dei casi Covid dichiarati, non possiamo mettere la mano sul fuoco sul fatto che non ce ne siano stati altri, ma magari non sono stati dichiarati”.

Il Covid “c’è, abbiamo mollato un po` troppo presto l’attenzione. Dobbiamo continuare a tenere alto il livello di guardia. Cominceremo già da questa settimana. Rimetteremo qualche limitazione che era stata abolita, come l’obbligo di portare le mascherine nelle aree in cui si viene a contatto con i corridori, alla partenza e all’arrivo. Non saranno limitazioni al lavoro, ma chiunque vorrà interagire con i corridori dovrà avere la mascherina. Avremmo dovuto farlo prima? Probabilmente sì”. Alcuni ritiri sono stati troppo “rapidi” dopo le positività? “Non mi permetto di dare giudizi in tal senso. Lo staff sanitario delle squadre ha la responsabilità di valutare le condizioni degli atleti. Quanto ad Evenepoel: è giovane, ha una carriera davanti, forse hanno voluto tutelarlo in funzione di questo”.

E sulla tempistica dell’annuncio: “La squadra lo ha fatto in maniera autonoma. Chiaramente le voci circolano, la Soudal-Quick Step era in albergo con altre squadre. Certo, parliamo della maglia rosa. Non è stato bello. Però come dicevo prima, il tema è di tutelare il patrimonio atletico di Evenepoel. Non tutti hanno le stesse conseguenze, dopo una malattia. Non sapendolo, hanno deciso di bloccarlo per essere più tranquilli. Potevano aspettare il giorno di riposo, l’indomani? Anche questo può essere un tema da affrontare. Confermo che la comunicazione preventiva all’organizzazione non c’è stata. In questo hanno peccato, la giustificazione è che sono stati presi un po` dal panico e non hanno avuto la lucidità di fare un percorso più regolare”. La Direzione del Giro d’Italia ha così comunicato che “in tutte le aree di contatto con i corridori sarà obbligatorio l’uso della mascherina”. A titolo esemplificativo e non esaustivo, le aree in cui vigerà l’obbligo sono: parcheggio bus delle squadre (partenza e arrivo); area podio firma; area podio premiazioni; mixed zone; area linea d’arrivo; area conferenza stampa; area antidoping.