Girone colpito da febbre tropicale, il marò ricoverato a New Delhi

POLITICA INCAPACE Due medici italiani partiti per assisterlo. Il direttore malattie infettive dell’Iss: “Motivo sanitario valido per il rientro in Italia”

marò

Da tre anni è prigioniero in India in attesa che le istituzioni facciano qualcosa per liberarlo. Il suo compagno, Massimiliano Latorre è tornato in Italia, ma solo dopo essere stato colpito da ischemia e aver rischiato la vita. Ora anche Salvatore Girone potrebbe seguire lo stesso percorso. Il marò è infatti stato colpito dalla febbre Dengue ed è attualmente ricoverato in ospedale a New Delhi. La situazione spiegano fonti mediche non è grave, ma due medici italiani sono comunque partiti per andare ad assisterlo. Un sanitario è del policlinico del Celio e uno dell’Aeronautica militare. I due hanno incontrato i colleghi indiani e hanno affettuato una prima visita al fuciliere di Marina italiano.Il ricovero in ospedale è precauzionale, come sempre avviene in questi casi e come accaduto già in passato con altri soldati italiani in missione all’estero. Ma la situazione potrebbe peggiorare. Il ministero della Difesa segue da vicino la vicenda di Girone. Il ministro della Difesa Pinotti ha già sentito il fuciliere di Marina, trattenuto in India da più di tre anni. A questo punto in programma la partenza in India della moglie Vania e dei figli di Salvatore Girone. Grande la preoccupazione di Michele Girone, padre del marò Salvatore, il quale facendo riferimento alla malattia del figlio, esclama: “Non sappiamo come evolverà questa faccenda”.

LA CONTROVERSIA Toccherà al Tribunale internazionale sul caso marò decidere se Salvatore Girone, ricoverato in un ospedale di New Delhi, possa attendere in Italia la conclusione dell’iter giudiziario. L’Italia ha già detto, il 24 agosto subito dopo il pronunciamento del tribunale del mare di Amburgo (Itlos), che richiederà alla Corte, come misura provvisoria, che entrambi i marò possano stare in Italia in attesa della sentenza. Oggi il quadro giudiziario acquisisce un tassello in piu’. Il collegio arbitrale del tribunale internazionale non è stato ancora costituito, ma è questione di giorni (la sede sarà quasi sicuramente all’Aja). L’Italia ha già designato il professore di diritto internazionale, Francesco Francioni (che e’ stato anche il giudice ad hoc prescelto per l’Itlos). L’India contesta la giurisdizione del costituendo Tribunale arbitrale, ma ha già nominato il suo arbitro, il giudice Chandrasekhara Rao. Entro fine settembre, primi di ottobre devono esser nominati gli altri tre arbitri, di nazionalità né italiana né indiana, d’accordo tra le due parti; Italia e India dovranno essere d’accordo anche sul presidente del collegio arbitrale. Qualora non ci fosse intesa sul presidente o sul nome dei due arbitri non di parte, entro 60 giorni dalla notifica dall’arbitrato, la nomina passerà ai tribunale di Amburgo. Già in questi giorni comunque ci sono stati primi contatti tra le parti per uno scambio di valutazione sui possibili nomi degli altri tre giudici. A quel punto l’Italia avanzerà la sua richiesta in modo che Massimiliano Latorre, attualmente convalescente a casa possa rimanere in Italia, e Girone non sia più trattenuto in India.