Gita in Francia con l’auto di scuola, arrestata preside

Gita in Francia con l’auto di scuola, arrestata preside
Anna Rita Zappulla
14 aprile 2019

Una gita fuori porta, appena al di la’ del confine, a Mentone (Francia), con un familiare. E’ l’ultimo viaggio compiuto a fini personali con l’auto della scuola dalla professoressa Anna Rita Zappulla, 62 anni, preside dell’Ipsia Marconi di Imperia e del Colombo di Sanremo. E’ stata arrestata per peculato. I carabinieri l’hanno fermata appena rientrata in Italia alla frontiera di Ventimiglia. Una gita durata oltre un’ora, in Francia, che e’ costata cara alla professoressa. I militari la controllavano dal mese scorso. Avevano ricevuto una segnalazione dalla scuola: un invito a verificare se l’uso dell’auto scolastica da parte della preside fosse regolare. Al ‘Marconi’ dava fastidio che quella Toyota Corolla, in uso a tutto il corpo docente e amministrativo, fosse di fatto nella piena disponibilita’ della preside.

Cosi’, dopo la segnalazione, i militari hanno cominciato gli appostamenti e avviato le intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno portato a individuare piu’ violazioni. Cosi’ la scorsa sera e’ scattato il blitz alla frontiera e l’insegnate, originaria di Marsala (Trapani), e’ stata arrestata in flagranza di reato: rischia fino a 10 anni di reclusione. “Io sono dirigente, posso autogestirmi”, ha detto Zappulla ai carabinieri. La preside era al volante e non e’ riuscita a giustificare in alcun modo quella sua trasferta con l’auto di servizio. Per i carabinieri quel viaggio non aveva “alcuna motivazione riconducibile all’attivita’ lavorativa svolta, in piu’ era con familiari”. Cosi’ e’ stata accompagnata in caserma per le pratiche del caso e il trasferimento nel carcere genovese di Pontedecimo.

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Secondo i carabinieri, l’attivita’ investigativa avrebbe permesso di documentare il ripetuto uso improprio dell’auto scolastica a fini personali con un utilizzo che si spingeva al di la’ della provincia di Imperia, in cui si trovano i due istituti da lei diretti, fuori regione e oltre confine. Secondo gli investigatori la preside aveva una condotta abituale per un pieno uso dell’auto per finalita’ private. L’inchiesta, spiegano i militari, ha consentito di “acclarare l’abitualita’ della condotta, facendo emergere il pieno uso per finalita’ private di un bene di cui la preside aveva la disponibilita’”, ma “per i soli fini connessi al suo ruolo”.

Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto della procura di Imperia Grazia Pradella e non sono concluse: gli inquirenti stanno scavando nel passato per capire se ci siano state violazioni anche prima dell’inizio dell’inchiesta e per verificare le spese sostenute per l’uso dell’auto. Prossimamente, difesa dall’avvocato Simona Costantini, la professoressa affrontera’ l’interrogatorio di convalida dell’arresto. E, in quell’occasione, dovra’ provare a dare una giustificazione a quelle sue gite oltre confine e all’uso che faceva della Toyota della scuola.

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