“Tutto da rifare” per Carmelo Cucuzza, un ex dipendente della base militare Usa di Sigonella, licenziato 16 anni fa e che ha ottenuto dalla Cassazione il reintegro e un risarcimento per il danno. Lo affermano la Cgil e Filcams Cgil di Catania commentando l’esito negativo, di un incontro tenutosi stamane al quale ha preso parte, tra gli altri, il rappresentante legale dell’ambasciata Usa a Roma e la rappresentante del Dipartimento americano in Europa. Cocuzza ha rifiutato la proposta Usa. “Alla fine – ha detto il suo legale Concetta La Delfa – il tutto si è risolto con una offerta solo di natura economica pronta ad essere erogata in tempi brevissimi e in un’unica soluzione, ma decisamente ridicola. Il mio assistito è stato costretto a rifiutare la proposta, accompagnato da un forte senso di amarezza”. L’uomo, che lavorava con la mansione di vetrinista il 12 febbraio scorso si era presentato con un ufficiale giudiziario e carabinieri nella base Nas 1 per l’esecuzione di un pignoramento risarcitorio in seguito ad una sentenza della Cassazione. Il provvedimento era stato sospeso dopo l’impegno del comandante di risolvere il problema in tempi rapidi. Un secondo tentativo l’ha fatto il 4 marzo scorso.
Durante l’incontro Cocuzza aveva ribadito l’intenzione di essere disponibile ad un eventuale nuovo accordo mantenendo però la prerogativa del reintegro nel luogo di lavoro, così come deciso dalla legge italiana. Per il suo avvocato “gli americani hanno messo incredibilmente insieme pregresso, presente e futuro, senza considerare gli stipendi perduti e senza considerare i versamenti pensionistici futuri, visto che Cocuzza ha cinquant’anni e non gli sarà facile trovare una nuova occasione lavorativa sufficiente a ripagarlo anche da un punto di vista pensionistico”. “Cocuzza – concludono la Cgil e la Filcams Cgil di Catania – si prepara dunque al terzo tentativo – a breve si conoscerà la nuova data – e tornerà a riscuotere quel che gli spetta come risarcimento economico per ordine della giustizia italiana.
“E’ inaccettabile. I rappresentanti degli Usa devono prendere atto che in Italia si applicano le leggi italiane anche ai lavoratori che in base ai trattati internazionali prestano la loro opera alle loro dipendenze”. Così Andrea Montagni, della Filcams Cgil e coordinatore nazionale del personale italiano basi Usa, riferendosi alla vicenda di Carmelo Cucuzza, l’ex dipendente della base di Sigonella, licenziato 16 anni fa, che ha ottenuto dalla Cassazione il reintegro e un risarcimento per il danno: oggi il dipendente ha avuto un incontro con il rappresentante dell’ambasciata Usa ed ha rifiutato la proposta americana che il suo legale ha definito “solo di natura economica” ma “decisamente ridicola”. “La Filcams Cgil – aggiunge Montagni – continuerà sulla strada che ha intrapreso e il lavoratore proseguirà a battersi con il sostegno della Cgil fino al riconoscimento pieni dei propri diritti a livello economico e normativo”.