Gli assassini di Charlie Hebdo con ostaggi di un’azienda. Si tratta

C’è stato un conflitto a fuoco molto intenso e un inseguimento in auto nei pressi dell’aeroporto di Roissy.

Charlie Hebdo

Francia, attacco a Charlie Hebdo: morti direttore e 3 vignettistiUna sparatoria è avvenuta a Nord-Est di Parigi, vicino alla zona dove le forze speciali stanno dando la caccia ai due fratelli Kouachi, ritenuti responsabili dell’assalto armato contro la redazione parigina di Charlie Hebdo costato la vita a 12 persone. Il conflitto a fuoco è stato molto intenso e c’è stato un inseguimento in auto nei pressi dell’aeroporto di Roissy. Secondo il sito di Le Parisien, almeno due persone sono morte e altre 20 sono rimaste ferite nella sparatoria a Dammartin-en-Goele, a nord-est di Parigi. Ma fonti ufficiali hanno smentito assicurando che non ci sono vittime. Ed è in corso una presa di ostaggi in un’azienda di Dammartin-en-Goele, cittadina situata a qualche chilometro dall’aeroporto di Roissy, dove una fonte di polizia ha riferito di un’intensa sparatoria con un inseguimento a un’auto. Poco prima era stata rubata un’auto nella vicina località di Montagny Sainte-Félicité, da due individui armati corrispondenti alla segnalazione dei fratelli Kouachi. E’ in corso una trattativa tra le forze speciali e i sospettati.

Intanto, è ancora caccia all’uomo in Francia dove i due fratelli ritenuti responsabili del massacro nella redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo nella prima mattinata risultano ancora latitanti. Li cercano con le squadre speciali e con elicotteri per il riconoscimento delle fonti di calore, ma per ora è stato un nulla di fatto. Ci sono stati sì diversi fermati e moltissimi interrogati, è stata trovata la loro auto e alcune zone e paesi della Piccardia, una regione a nord del Paese, sono stati messi a soqquadro nel tentativo (vano) di stanare i due fuggiaschi. Ieri, la regione del nord della Francia dove erano stati individuati è stata messa al livello di massima allerta antiterrorismo. Solo la regione di Parigi si trovava a questo livello dopo il massacro che aveva provocato 12 morti l’altro ieri nella capitale francese. I due jihadisti ricercati per questo attacco terroristico erano stati avvistati nei pressi di Villers-Cotterets dove nel pomeriggio di ieri sono state dispiegate le forze antiterrorismo, mentre il ministero della Difesa francese ha schierato altri 350 soldati a Parigi e nella sua regione (Ile-de-France), fra i quali dei paracadutisti nell’ambito del piano di sicurezza nazionale “Vigipirate”.

Intanto fonti francesi hanno indicato ieri che bandiere “jihadiste” e bombe molotov sono state rinvenute nell’auto abbandonata dai terroristi. “Questo mostra la loro radicalizzazione islamista e che forse avevano pianificato altre azioni con le molotov”, ha indicato la fonte francese. Le due bandiere jihadiste e la decina di bombe molotov sono state ritrovate nella Citroen nera abbandonata, utilizzata dai terroristi per fuggire dagli uffici del settimanale satirico dopo l’assalto con i kalashnikov. Hamyd Mourad, 18 anni, il più giovane dei 3 ricercati, si è invece consegnato ieri alla polizia a Charleville-Mézières, nel Nord-Est della Francia, dopo aver appreso sul web di essere sospettato, ma ha un alibi e si tratterebbe quindi di un errore di persona.

Il ragazzo si è arreso dopo avere visto “circolare il suo nome sui social network”, ha riferito una fonte. Dei tre ricercati era il meno implicato nella pianificazione ed esecuzione dell’attacco. “È stato arrestato ed è guardato a vista”, ha confermato una fonte. La sua posizione si è alleggerita, nonostante il giovane resti ancora in stato di fermo: secondo quanto fatto filtrare dagli inquirenti, Mourad – che è il cognato di Chérif Kouachi – avrebbe infatti un alibi piuttosto solido, oggetto di indagine: al momento dell’attentato, intorno alle 11:30, il giovane sarebbe stato a scuola. Gli altri due erano “da anni” sulla lista nera per terrorismo degli Stati Uniti. Lo ha riferito una fonte delle forze di sicurezza statunitensi. I fratelli Cherif e Said Kouachi, 32 e 34 anni, sono nella “nostra lista di controllo da anni”, ha detto la fonte, perché sospettati di terrorismo. Inoltre i loro nomi compaiono anche nella lista delle autorità aeroportuali americane, la cosiddetta no-fly list, che vieta di prendere voli da e per gli Stati Uniti. Inoltre, Said Kouachi era stato addestrato in Yemen da al Qaida nel 2011. Lo ha fatto sapere un funzionario Usa, sottolineando che il 34enne aveva passato “alcuni mesi” nella penisola araba prima di tornare in Francia. Stando a quanto riportato dal New York Times, l’addestramento di Kouachi è avvenuto nel periodo in cui molti giovani musulmani in Occidente si inspiravano ad Anwar al-Awlaki, un ecclesiastico nato negli Stati Uniti e ucciso da un drone Usa nel 2011 nella penisola araba.