Gli astronauti e i robot delle prossime missioni “Artemis” sulla Luna potrebbero orientarsi sul nostro satellite e comunicare, tra loro e con la Terra, anche grazie alla tecnologia italiana. L’Agenzia spaziale europea (Esa), infatti, nell’ambito del progetto “Moonlight” ha affidato a un consorzio internazionale guidato dall’italiana Telespazio, joint venture tra Leonardo e Thales, uno dei due studi indipendenti di fattibilità e sostenibilità e per i futuri servizi lunari di comunicazione e posizionamento satellitari (Lunar Communications and Navigation Services, LCNS). Il contratto è stato firmato giovedì 20 maggio 2021, nel corso di un evento online. Così ad askanews Luigi Pasquali, Amministratore delegato di Telespazio. “Studieremo le architetture e le soluzioni per erogare questi servizi – ha detto – siamo alla guida di un consorzio d’imprese europeo importantissimo, fatto di grandi player: ovviamente le imprese del gruppo Leonardo, le piccole e medie imprese italiane della nostra filiera, i consorzi e le collaborazioni con le università”.
Telespazio sarà impegnata anche con l’infrastruttura di terra, per esempio con la stazione radio del Fucino. Al consorzio, con il supporto dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) partecipano inoltre, Thales Alenia Space Italia, Inmarsat e Hispasat oltre a OHB, MDA e ALTEC nonché Pmi come Nanoracks e Argotec. Poi università e centri di ricerca italiani come SEE Lab SDA Bocconi e Politecnico di Milano che, tra l’altro, sta lavorando a un innovativo sistema per estrarre Ossigeno dalla regolite lunare. Giorgio Saccoccia, presidente dell’ASI. “Siamo orgogliosi del fatto che ci sia una cordata che parla fortemente italiano – ha detto – che realizzerà lo studio di fattibilità di una infrastruttura futuristica così importante che apre la strada a successivi passi a un ruolo italiano nell’esplorazione dello Spazio nel quale occupiamo già un posto importantissimo e intendiamo fare ancora di più in futuro”.
L’autosostenibilità delle colonie lunari è solo uno degli obiettivi del progetto Moonlight dell’Esa che avrà anche notevoli ricadute in ambito tecnologico per tutti noi. Basti pensare all’implementazione di tutti i servizi relativi alla guida autonoma e all’impiego dell’Intelligenza artificiale per i rover e i veicoli impiegati sulla Luna, l’utilizzo delle cosiddette “terre rare”, cioé materiali pressoché introvabili sulla Terra o il ricorso alle risorse lunari per soddisfare il fabbisogno energetico della Terra. La nuova infrastruttura satellitare lunare, inoltre, vedrà punti di riferimento importanti nella nuova stazione spaziale cislunare “Lunar Gateway” e nel modulo “Lunar Pathfinder”.
Non solo, la collaborazione tra le agenzie spaziali mondiali e le aziende private e commerciali punta a creare una vera e propria “Lunar Economy” a tutto vantaggio delle aziende della filiera aerospaziale. “È una grande avventura – ha concluso Pasquali – in cui c’è molto d’italiano non solo per la struttura delle imprese industriali ma anche per la grande volontà che il nostro Paese ha espresso di essere in prima fila su questi grandi obiettivi dell’esplorazione”. La fase di studio dei due consorzi (l’altro è guidato dalla Surrey Satellite Technology Limited) avrà una durata di 12 mesi, dopodiché alla ministeriale del 2022 l’Esa sceglierà le idee migliori per creare un unico progetto da portare alla fase esecutiva.