L’Artico è un posto straordinario, ma sta cambiando in fretta e per questo va protetto. E la Russia potrebbe essere in prima fila con Vladimir Putin, che dalle tigri alle gru, ha fatto dell’amore per gli animali un capitolo importante dei suoi 15 anni al potere. Mosca, nonostante le critiche di GreenPeace, ha più volte rivendicato tale ruolo, con circa il 10% del territorio russo nel continente più freddo, tutelato tra parchi nazionali, federali e riserve locali.Un partner d’eccezione in questa operazione è Enric Sala, esploratore del National Geographic, scienziato ed ecologista catalano, giunto a Mosca per colloqui con la Società geografica russa, un’istituzione strategica sin dai tempi degli zar. Oltre a immersioni tra gli squali e sbarchi su isole inesplorate, nel curriculum di Sala c’è soprattutto una missione speciale nella Terra di Francesco Giuseppe, un arcipelago situato a Nord della Russia (mare di Barents). E sempre con la Società geografica russa ora si prepara a una nuova avventura artica.L’Artico, ha detto, è uno dei posti che mi preoccupa di più, perché il surriscaldamento è più veloce che altrove. “Il ghiaccio si sta ritraendo e secondo le proiezioni nel 2040 non ci sarà più mare ghiacciato in estate. E questo riguarderà non solo gli orsi polari, ma anche chi vive nell’Artico. E potremmo aver conseguenze disastrose per il clima, con eventi atmosferici estremi. Perché quello che succede nell’Artico, non resta solo nell’Artico. Per questo è così importante che noi, comunità internazionale compiamo dei passi decisivi per prevenire il degrado di questo ambiente cruciale per tutti”.