Operai presidiano petrolchimico Gela, a rischio posti di lavoro. Crocetta: “Pronto a scendere in Piazza”. Vertice a Roma

7 luglio 2014

Alta tensione al petrolchimico di Gela. I lavoratori, sul piano di guerra, da oltre dodici ore presidiano le vie d’accesso della fabbrica contro l’ipotesi di riduzione della mission produttiva o addirittura di chiusura. Per i sindacati “il congelamento degli investimenti pari a 700 milioni di euro blocca di fatto il processo di riqualificazione e di rilancio e mirano a ridurre la raffineria a un deposito costiero di idrocarburi”. Dunque, s’infuoca la protesta. Gli operai continuano a picchettare gli ingressi degli impianti.

Intanto, il governatore Rosario Crocetta annuncia che mercoledì sarà a Palazzo Chigi per affrontare la questione. E a Roma parteciperà anche a un incontro con i vertici dell’Eni. Crocetta si è recato a Gela, per incontrare lavoratori e i sindacati. “Sono pronto a scendere anch’io in piazza”, dice il presidente della regione. La direzione aziendale, frattanto, ha comunicato alle organizzazioni sindacali che al momento non intende riavviare al lavoro gli operai perche’ il mercato dei carburanti e’ gia’ saturo da sovrapproduzione.

 

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