Gli Stati Uniti si sono ritirati dallo Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Lo ha annunciato l’ambasciatrice americana alle Nazioni Unite, Nikki Haley, sostenendo che l’organo delle Nazioni Unite “non ha più nulla a che vedere con il suo nome”. Da giorni si parlava di una imminente uscita da parte di Washington: “Facciamo questo passo perché il nostro impegno non ci permette di essere parte di una ipocrita ed egocentrica organizzazione che deride i diritti umani”, ha continuato Haley.
L’amministrazione Trump aveva già criticato alcune posizioni interne del commissariato: Haley aveva avvertito che gli Usa avrebbero lasciato se non fossero stati rimossi “i pregiudizi cronici contro Israele”. Insieme a Haley l’annuncio è stato dato dal segretario di Stato Mike Pompeo che ha definito lo Human Rights Council come “un esercizio di ipocrisia senza vergogna”. Haley invece ha ricordato come lo Human Right Council non abbia fatto nulla per denunciare le violenze dell’Iran nei confronti dei cittadini americani. Haley ha continuato sostenendo che altre nazioni sono imbarazzate per il trattamento di Israele, ma non hanno il coraggio per confrontarsi e cambiare lo status quo. I membri dell’organo interno all’Onu il mese scorso hanno votato per iniziare una indagine sull’uccisione di cittadini palestinesi da parte di Israele a Gaza, accusando lo stato di eccessivo uso della forza. Solo gli Stati Uniti e l’Australia avevano votato contro il provvedimento.