L’ex consigliere per la sicurezza nazionale statunitense, Michael Flynn, ha fornito al procuratore speciale sul Russiagate, Robert Mueller, dettagli “di prima mano” sui contatti tra la squadra di transizione del presidente Donald Trump e i funzionari del governo russo: lo ha rivelato lo stesso Mueller nell’atteso documento giudiziario depositato martedi’ sera dinanzi a un tribunale di Washington.
Il documento si riferisce alle bugie che Flynn riferi’ agli agenti dell’FBI sulle sue conversazioni con l’allora ambasciatore russo negli Stati Uniti, Sergey Kislyak, durante la transizione presidenziale. Mueller ha detto che “la collaborazione sostanziale” di Flynn all’inchiesta giustifica una condanna penale mite, che potrebbe non prevedere la prigione. Mueller non dice praticamente nulla sul contenuto di cio’ che Flynn ha rivelato. L’ex consigliere per la Sicurezza nazionale ha partecipato a 19 interrogatori. Per arrivare a raccomandare una pena non detentiva, si presume che Mueller abbia raccolto da Flynn elementi importanti per la sua inchiesta, che da un lato riguarda la presunta collusione tra il team elettorale del tycoon e Mosca, e dall’altro la possibile ostruzione della giustizia.
L’ex consigliere per la sicurezza nazionale di Trump sara’ processato il 18 dicembre dalla Corte distrettuale degli Stati Uniti a Washington per aver mentito all’Fbi sui suoi contatti con l’alto diplomatico russo durante la transizione presidenziale dalla fine del 2016 all’inizio del 2017. Muller dovrebbe presto presentare anche un altro promemoria sulle presunte bugie raccontate negli ultimi mesi anche dall’ex capo della campagna di Trump, Paul Manafort, all’ufficio del procuratore speciale.