Google cambia nome al Golfo del Messico negli Usa: ora si chiama “Golfo d’America”

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Google Maps ha rapidamente risposto alle nuove direttive geografiche emanate dalla Casa Bianca, decidendo di rinominare il Golfo del Messico in “Golfo d’America” sulle mappe consultabili dagli utenti statunitensi. La decisione, comunicata tramite un post ufficiale dell’azienda su X (precedentemente Twitter), segue un aggiornamento delle fonti governative ufficiali, come il Geographic Names Information System (GNIS) degli Stati Uniti. “Abbiamo una prassi consolidata di implementare modifiche ai nomi quando sono stati aggiornati in fonti governative ufficiali”, ha spiegato Google. Questo cambiamento riflette la volontà di aderire a standard geografici nazionali, anche se non senza controversie.

Un aggiornamento parziale

Secondo quanto dichiarato, l’aggiornamento interessa esclusivamente le mappe visibili dagli Stati Uniti. Nel resto del mondo, il nome tradizionale “Golfo del Messico” rimarrà in uso, e verranno mostrati entrambi i nomi per garantire coerenza con le diverse denominazioni internazionali.

Google ha specificato che la stessa logica verrà applicata ad altre modifiche geografiche già attuate o in fase di aggiornamento. Un esempio è il monte McKinley in Alaska, precedentemente rinominato monte Denali durante l’amministrazione Obama, in omaggio al nome nativo della montagna. Tuttavia, il presidente Donald Trump, noto ammiratore di William McKinley, aveva espresso interesse a ripristinare il vecchio nome in onore del presidente statunitense noto per il suo protezionismo e il passato colonialista.

Una scelta geopolitica divisiva

La rinomina del Golfo del Messico in “Golfo d’America” non è priva di implicazioni politiche. La misura, vista da alcuni come un gesto di riaffermazione del controllo statunitense sulla regione, è già oggetto di dibattiti internazionali. Il Messico, da sempre profondamente legato a questa porzione di oceano per ragioni storiche, culturali ed economiche, potrebbe interpretare il cambiamento come un atto di arroganza geopolitica.

Un precedente storico

La questione dei nomi geografici non è nuova. Nel 2015, l’allora presidente Barack Obama aveva deciso di ripristinare il nome nativo di Denali al monte più alto degli Stati Uniti, eliminando il nome McKinley. La decisione suscitò polemiche tra chi vedeva nella modifica una giusta celebrazione delle radici indigene e chi, invece, la considerava un gesto irrispettoso verso la memoria di McKinley.

Il cambiamento, anche se parziale, potrebbe alimentare un dibattito su scala globale. Resta da vedere come reagiranno i paesi confinanti e se altre piattaforme seguiranno l’esempio di Google. Tuttavia, una cosa è certa: l’aggiornamento del nome del Golfo del Messico in “Golfo d’America” rappresenta un nuovo capitolo nel complesso rapporto tra geopolitica, tecnologia e cartografia.