Gori inizia la corsa a governatore, 100 tappe tra valli e montagne
Il sindaco di Bergamo: “Si tratta di entrare in relazione diretta, empatica con i cittadini”
Dalla Valtellina all’Oltrepo’ pavese, dal basso Mantovano alla zona dei laghi di Varese. Parte domani il tour in 100 tappe tra le valli e le montagne lombarde, che Giorgio Gori ha ideato per la sua corsa alla presidenza della Regione Lombardia. “Si tratta di entrare in relazione diretta, empatica con i cittadini” di queste zone, ha spiegato il candidato del centrosinistra (tranne Liberi e Uguali), che ha ricordato gli errori della passata campagna quando Umberto Ambrosoli fu sconfitto da Roberto Maroni. Stesso avversario di centrodestra, questa volta il Pd vuole partire dal territorio, dalla cosidetta provincia. “Ambrosoli parti’ tardi, sul finire dell’anno – ha ricordato il sindaco di Bergamo -. E fece una campagna di meno dei due mesi che lo porto’ soprattutto nei capoluoghi”. “Il risultato fu deludente nella Lombardia interna”, ha sostenuto, noi, invece, vogliamo dialogare con “queste realta’, dove la Regione e’ percepita distratta, lontana e non attendbile”. Andremo in questi luoghi a parlare di “semplificazione burocratica per le imprese, lavoro, inquinamento, trasporti, welfare e sanita’”, ha spiegato. Per Gori, va ridimensionata l’idea trionfale di Lombardia locomotiva d’Italia celebrata nella narrazione ‘maroniana’. Il governatore “deve andarsi a leggere bene i numeri”, ha suggerito, “in termini di tassi di crescita e occupazione non siamo i primi: Veneto ed Emilia sono davanti. Inoltre, la Lombardia e’ scesa dal 128mo al 140mo posto nell’indice di competitivita’ europeo”. Secondo il sindaco di Bergamo, occorrerebbe “agire sulle politiche del lavoro” e affrontare le “moltissime disuguaglianze maturate in Lombardia in questi anni, anche quelle territoriali”, oltre al “peggioramento dei dati sulla poverta’ e sulla dispersione scolastica”. Gori ha rivendicato la positiva esperienza come primo cittadino bergamasco e si e’ detto convinto che questa ‘palestra’ come amministratore locale sia stata alla base della costruzione della sua candidatura a Palazzo Lombardia. Il tour, ha tenuto a rimarcare, sara’ fatto in orari “part time” rispetto alla sua occupazione principale e prioritaria, ovvero quella di sindaco di Bergamo, perche’ questo e’ “l’impegno” che si e’ preso nei confronti dei cittadini. A chi gli chiedeva un giudizio sull’altro suo oppositore, anche lui bergamasco, il pentastellato Dario Violi, Gori ha risposto: “lo considero un avversario politico ma e’ uno di quelli che piu’ apprezzo nel mondo 5 stelle”.