Governo lavora su dl green pass ma ancora nodi frenano Cdm

Ipotesi provvedimento unico per P.A. e privati. Tra gli scogli da superare tamponi gratis che vuole Lega

La sala del Consiglio dei ministri di Palazzo Chigi

Il governo è al lavoro sul decreto per l’estensione del green pass, ma ci sono ancora nodi da sciogliere. Per questo, al momento, non risultano in programma né la cabina di regia né il Consiglio dei ministri che dovrebbe varare il provvedimento. Eloquente il ministro per gli Affari regionali, Maria Stella Gelmini: la decisione che dovrà prendere il “tavolo di lavoro che punta all’estensione del green pass” probabilmente “non sarà questa settimana”, ma su questo tema “sicuramente Draghi si è già espresso”. “C’è un tavolo di lavoro che punta all’estensione del Green pass sia per quanto riguarda la pubblica amministrazione che per quegli esercizi rispetto ai quali è indispensabile il vaccino per il tipo di lavoro che si svolge – ha spiegato Gelmini -. Non credo che sarà questa settimana, ma sicuramente Draghi si è già espresso”.

Secondo quanto si apprende da fonti di governo, una ipotesi è che venga varato un unico decreto per introdurre l’obbligo del certificato verde per i dipendenti della Pubblica amministrazione e per alcune categorie di lavoratori privati a contatto con il pubblico, a partire da quelli della ristorazione e delle attività ai cui clienti è già richiesto. Pare invece definitivamente tramontata la possibilità che venga introdotto l’obbligo per gli utenti del trasporto pubblico locale. Questo perché, ha spiegato il ministro dei Trasporti Enrico Giovannini, “semplicemente sul piano organizzativo non sarebbe gestibile”.

Un problema sul tavolo è quello degli eventuali tamponi gratis per i non vaccinati, che la Lega continua a chiedere. Questo però comporterebbero una spesa molto elevata a carico della collettività. Secondo una stima fatta dal professor Davide Bassi, vicepresidente dell’Università Svizzera Italiana ed ex rettore dell’Università di Trento nel suo blog ‘I numeri del Coronavirus’, si tratterebbe di almeno 4 miliardi di euro all’anno. E al di là del costo, è la riflessione che fa una fonte di governo, sarebbe un fattore che non spingerebbe nella direzione della vaccinazione.

Al contrario, ha sottolineato il generale Francesco Paolo Figliuolo, ora “bisogna convincere le persone ancora titubanti. Mancano pochissimi over 80, mentre per la fascia 12-15 siamo al 50%. La preoccupazione è per le persone tra i 50 e i 60 anni, considerando la pericolosità della variante Delta che è molto insidiosa”. Al momento, dunque, la cabina di regia per trovare una quadra nella maggioranza non è stata ancora convocata, né – di conseguenza – il Consiglio dei ministri. Alcuni ipotizzano una riunione entro giovedì, ma non è escluso un rinvio alla prossima settimana. “Ancora non è stato deciso niente, si sta lavorando”, è l’unica informazione che trapela dai ministeri interessati.