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Governo, Piantedosi spegne il sogno di Salvini: resto al Viminale fino a scadenza mandato

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi mette a tacere ogni speculazione sul suo futuro al Viminale, chiudendo di fatto la porta al ritorno di Matteo Salvini alla guida del ministero. In un’intervista al Messaggero, Piantedosi afferma con fermezza: “Assolutamente sì. Arriverò al fisiologico compimento del mio incarico e non ho altre ambizioni politiche: posso firmarlo dal notaio. E poi avrò ancora tre anni di potenziale carriera prefettizia”. Con queste parole, il ministro conferma la sua determinazione a rimanere in carica fino al termine della legislatura o comunque fino alla fine del mandato di questo governo. “Finché non mi cacciano…”, aggiunge ironicamente.

Le dichiarazioni arrivano in un momento in cui il leader della Lega, Matteo Salvini, aveva espresso il desiderio di tornare al Viminale, soprattutto alla luce della sua assoluzione nel processo Open Arms. Tuttavia, Piantedosi non sembra considerare questa eventualità come una reale minaccia alla sua posizione. Anzi, accoglie, con stile democristiano, le parole di Salvini “con molto piacere”, definendole “un’espressione per certi versi romantica in ricordo di un periodo che ha coinvolto anche me”, dato il suo ruolo di capo di gabinetto durante il mandato di Salvini. “Un’attestazione anche del buon lavoro comune svolto”, ha sottolineato.

Le dichiarazioni di Piantedosi segnano un punto fermo nella sua volontà di mantenere la leadership del ministero dell’Interno, mostrando sicurezza e una visione chiara per il futuro. Allo stesso tempo, non mancano di gettare un’ombra sulle ambizioni di Salvini, che aveva lasciato intendere la possibilità di un suo ritorno al Viminale come ministro.

La vicenda testimonia la complessità degli equilibri all’interno del governo e della maggioranza, dove le aspirazioni personali dei leader politici devono spesso confrontarsi con la realtà delle dinamiche istituzionali. Piantedosi, con il suo profilo tecnico e la sua lunga carriera prefettizia, rappresenta un punto di stabilità, in contrasto con le ambizioni politiche più marcate di Salvini. Resta da vedere se questa presa di posizione chiuderà definitivamente il dibattito sul futuro del Viminale o se, nei prossimi mesi, nuove dinamiche politiche potrebbero rimettere in discussione gli attuali equilibri.

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redazione