Politica

Primo duello tv tra Johnson e Corbyn finisce in parità

E’ finito senza un vincitore e sostanzialmente in parità il primo duello televisivo tra Boris Johnson e Jeremy Corbyn in vista delle elezioni anticipate del 12 dicembre nel Regno Unito, convocate di fronte all’impossibilità di rompere per via parlamentare lo stallo sulla Brexit. Il sondaggio-lampo realizzato da YouGov e pubblicato dal Guardian al termine del confronto tra i leader del partito conservatore e laburista ha indicato un 51% a favore di Johnson contro il 49% per Corbyn.

Una serata iniziata nel segno del fair play tra strette di mano e sorrisi negli studi dell’emittente televisiva ITV. E poi un’ora di confronto sui temi caldi cari al popolo di sua maestà. Quindi, molta Brexit. Molti scambi su questioni legate al sistema sanitario nazionale e al settore dell’educazione, oltre che sulla Corona con il caso Epstein che vede chiamato in causa il principe Andrea. Sull’uscita dall’Ue, Johnson ha promesso, in caso di vittoria e di controllo del Parlamento, l’uscita il 31 gennaio. “Se votate per noi, abbiamo un accordo pronto per essere approvato da ciascuno dei 365 candidati conservatori. Non appena potremo ottenere l’accordo passando dal Parlamento potremo andare avanti con le altre priorità della gente”, ha dichiarato. Poi, Johnson ha incalzato l’avversario chiedendo al leader del labour party quale sia la sua posizione sulla Brexit. Leaver or remain?

Da parte sua Corbyn ha attaccato il leader tory parlando di ripetuto fallimento sulla Brexit e ha proposto la sua ricetta: negoziare “un nuovo accordo e sottoporlo a un referendum”. “Il nostro governo ne rispetterà il risultato”, ha affermato. Scontri anche sul sistema sanitario nazionale (NHS). Corbyn, mostrando davanti alle telecamere un presunto documento segreto di negoziazioni di Downing Street con gli Stati Uniti, ha accusato il premier britannico di “vendere l’NHS a Big Pharma”.
Tutte “Invenzioni. Il nostro sistema sanitario pubblico non sarà mai in vendita con un partito conservatore al governo”, la replica secca di Johnson. Su una questione delicata come quella del nuovo scandalo sessuale che vede in qualche modo scalfita la Corona, per l’amicizia del principe Andrea con il finanziere Jeffrey Epstein, la posizione è stata tutto sommato simile da parte dei due duellanti: pensare prima di tutto alle vittime e, poi, che la legge faccia il suo corso.

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