Telecamere e tag di riconoscimento agganciate allo strato cutaneo esterno delle balene hanno permesso ai ricercatori dell’Australian antarctic division di saperne un po’ di più sul comportamento e le modalità di nutrimento dei cetacei. Scienziati australiani e statunitensi per studiare l’effetto sulle balene dello scioglimento dei ghiacci antartici legato al riscaldamento climatico hanno posizionato piccoli strumenti sulla schiena di alcune megattere nello Stretto di Gerlache, nella Penisola antartica nord-occidentale, allo scopo di comprenderne i comportamenti alimentari sottomarini.
Si tratta di telecamere applicate con delle ventose che assicurano un’aderenza che copre un periodo dalle 24 alle 48 ore, poi si staccano e vengono ripescate e riutilizzate. Alle balenottere rostrate, più piccole delle megattere, i ricercatori hanno applicato anche dei localizzatori per meglio comprendere le abitudini. Approfondire le conoscenze sui luoghi di caccia, sulla frequenza dei pasti, sulle rotte e i luoghi di riposo, ha spiegato Ari Friedlaender, specialista dei cetacei all’università dell’Oregon, permetterà ai ricercatori di fornire indicazioni utili ai legislatori per preparare nuovi programmi di protezione dedicati alle balene. Nel mirino specialmente l’alimentazione a base di krill, i microscopici crostacei che prosperano nelle acque dell’Antartico e i meccanismi di adattamento ai flussi dell’evoluzione della concentrazione di krill, legata al riscaldamento climatico o all’impatto dell’acidificazione degli oceani.