Gravina presidente Figc: “Al lavoro per rinnovamento”

Ha ottenuto, tra gli altri, l’appoggio della Lega dilettanti, degli arbitri e dell’associazione italiana calciatori

Gabriele Gravina

Gabriele Gravina

Dopo nove mesi di commissariamento, a seguito della debacle della nazionale maggiore che ha clamorosamente fallito la qualificazione ai mondiali e le conseguenti dimissioni di Carlo Tavecchio, la Figc, l’organo di organizzazione e controllo del calcio in Italia, ha finalmente un nuovo presidente: e’ Gabriele Gravina, classe 1953, dal 2015 al 16 ottobre scorso presidente della Lega Calcio, eletto al primo scrutinio con il 97,20% dei voti. Gravina era l’unico candidato e su 485,77 voti ha ottenuto 472,15 voti, pari a 97,2%.[irp]

Le schede bianche sono state 13,62, pari al 2,8%. Il costruttore rileva la guida della Figc dalle mani del commissario straordinario, Roberto Fabbricini. “Ora e’ il momento di lavorare, il calcio italiano non puo’ piu’ aspettare”. Con queste parole il neo presidente della Figc ha indicato l’intenzione di ripartire subito per non perdere tempo. “Dobbiamo cambiare direzione – ha detto Gravina – facendo si’ che ci sia la massima professionalita’ dei nostri calciatori, dei nostri allenatori”. Gravina ha ottenuto, tra gli altri, l’appoggio della Lega dilettanti di Cosimo Sibilia, dell’Associazione arbitri italiani di Marcello Nicchi e dell’associazione italiana calciatori presieduta da Damiano Tommasi. Nel suo discorso programmatico, Gravina ha spiegato qual e’ il calcio che vorrebbe: “E’ quello dei giovani, ma anche quello femminile. Vorrei anche un calcio sostenibile, delle famiglie, capace di fare impresa e un calcio con impianti moderni e funzionanti”.

Il neo presidente ha sottolineato che “abbiamo bisogno di un rilancio basato sull’ascolto di tutte le componenti, ma anche con un’apertura verso il nuovo”, e ha invitato a lavorare per il rinnovamento: “E’ il momento di avere il coraggio di gettare il cuore oltre l’ostacolo. In un progetto di riforme di sistema le uniche porte che saremo felici di sbattere in faccia saranno quelle ad avventurieri e speculatori che tanto prendono e nulla lasciano al nostro calcio se non ferite nel cuore di intere realta’ sportive”.[irp]

Infine un appello all’unita’: “Oggi dobbiamo fare squadra, tra noi e con le istituzioni, cioe’, con il Coni e il governo”. “E’ una partita che dobbiamo giocare tutti insieme, un percorso contro il tempo, ma se ci sara’ la buona volonta’ e una condivisione – ha aggiunto – il tempo giochera’ a nostro favore. Affronteremo il tema delle risorse con il Coni rivendicando il nostro ruolo, cioe’ quello di una grande federazione”, ha spiegato ancora. Infine ha elencato le priorita’ della sua presidenza: “Sara’ quella di avere il piu’ importante organo della Federazione, cioe’ il Consiglio federale. Poi bisognera’ mettere mano alle licenze per non avere piu’ zone grigie sulle iscrizioni ai campionati e al codice di giustizia sportiva per la certezza delle regole”.