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Grecia ‘game over’, “raggiunto limite” nell’accoglienza rifugiati. Appello all’Ue

Il governo greco ha annunciato di aver “raggiunto il limite” nell’accoglienza dei rifugiati, quindi di non essere piu’ in grado di far fronte da solo ad un flusso inarrestabile, chiedendo all’Ue una “condivisione di responsabilita’”. Ad oggi sono almeno 40 mila i migranti richiedenti asilo di ogni eta’ – di cui almeno 5 mila minori non accompagnati – ammassati nei campi di 5 isole e a questi se ne aggiungono altri 50 mila in altri siti della Grecia. Lo riferisce l’emittente Bbc precisando che lo scorso settembre gli arrivi sono stati 10.551, il record mensile mai registrato. Per far fronte all’emergenza il governo di centro destra del premier Kyriakos Mitsotakis guarda in direzione di Bruxelles e degli altri paesi in prima linea, in cerca di “prove di maggiore solidarieta’”.

Nonostante gli sforzi delle autorita’ greche per decongestionare le isole di Samos, Lesbo, Chios, Kos e Leros, negli ultimi mesi sono riuscite a trasferire sulla terra ferma solo 10 mila persone. Rivolgendosi alla nuova Commissione Ue, Atene ha sottolineato che “e’ cruciale che Bruxelles riconosca il diritto dei richiedenti asilo ad essere condivisi equamente tra Stati membri”, auspicando una “politica comune”. Da quest’anno, la Grecia e’ diventata il primo punto di ingresso in Europa per i migranti, ospitando un numero superiore a quanti accolti in Italia, Spagna, Malta e Cipro, secondo l’Agenzia Onu per i Rifugiati (Unhcr). Al centro delle critiche del governo di Atene, l’accordo siglato nel marzo 2016 tra Ue e Turchia in risposta all’emergenza migranti in fuga dalla guerra civile siriana.

Altro motivo di malumore delle autorita’ elleniche e’ il discusso accordo sulla giurisdizione marittima nel Mediterraneo orientale siglato il mese scorso da Turchia e Libia, “distruttivo” per la stabilita’ regionale e la pace. Ma ora ad attaccare l’esecutivo Mitsotakis sono i difensori dei diritti umani, che denunciano un suo piano controverso di trasformazione dei campi tentacolari sulle isole in centri di detenzione chiusi, gia’ definiti “vere prigioni”. L’amministrazione in carica dallo scorso luglio intende, inoltre, accelerare le procedure di esame delle richieste di asilo e ricollocare 20 mila persone sulla terra ferma. L’emergenza non riguarda la sola Grecia: anche Cipro sara’ presto sommersa. “A questo ritmo avremo 100 mila rifugiati e migranti economici entro i prossimi 5 anni e gia’ oggi abbiamo il numero pro capite di richieste di asilo piu’ alto di tutta l’Ue. E’ tanta gente per un paese di queste dimensioni” ha detto il ministro dell’Interno, Constantinos Petrides, annunciando un rafforzamento dei controlli di polizia e militari.

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redazione