Green pass e mascherine, si volta pagina. Cosa cambia dal primo maggio

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I datori di lavoro potranno lasciare l’obbligatorietà dei dispositivi di protezione

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Da oggi, 1 maggio, si volta pagina, un passo deciso verso la normalità. Addio praticamente ovunque al green pass, e mascherine in tasca, pronte a essere indossate in caso di assembramenti, nei negozi, supermercati, ristoranti, posti di lavoro (ferme restando le decisioni delle singole aziende), stadi e arene all’aperto.  Ecco le novità. Al lavoro il green pass, rafforzato o base, non dovrà più essere mostrato: nessun certificato verde dunque per accedere ai luoghi di lavoro. Non sono più obbligatorie nemmeno le mascherine, che rimangono “fortemente raccomandate”. I datori di lavoro potranno comunque decidere di lasciare l’obbligatorietà dei dispositivi di protezione per i propri dipendenti. Non ci sono differenze tra pubblico e privato, ma il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ha inviato una circolare con alcune raccomandazioni: l’uso delle mascherine FFP2 è raccomandato, in particolare, per il personale a contatto con il pubblico sprovvisto di idonee barriere protettive, per chi è in fila a mensa o in altri spazi comuni, per chi condivide la stanza con personale “fragile”, negli ascensori e nei casi in cui gli spazi non possano escludere affollamenti.

Al ristorante niente green pass e nemmeno più obbligo di mascherina, sia all’aperto che al chiuso. Non è previsto l’obbligo nemmeno per i dipendenti: anche in questo caso può comunque reintrodurlo il datore di lavoro. Nei negozi e nei supermercati, anche qui niente green pass, e niente mascherine. Lo stesso vale per i bar, dove cade ogni distinzione tra consumazione al tavolo e seduti. Anche per andare al cinema, al teatro, o partecipare ad eventi sportivi il green pass non sarà più richiesto. Quanto alle mascherine, l’ordinanza pone un principio di prudenza: fino al 15 giugno si dovranno indossare negli “spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso in sale teatrali, sale da concerto, cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali assimilati, nonché per gli eventi e le competizioni sportive che si svolgono al chiuso”. Gli stessi eventi, ma all’aperto (arene estive ad esempio, o gare sportive) possono essere fruiti senza mascherina. Rimane l’obbligo di indossare la mascherina al chiuso, nei musei e per vedere una mostra, ma nei siti culturali all’aperto non sarà necessaria.

Niente green pass né obbligo di mascherina negli hotel o in generale nelle strutture ricettive. Lo stesso vale per ristoranti, palestre, piscine e centri benessere degli alberghi. Nonché per feste e cerimonie. Per quanto riguarda i mezzi di trasporto la scelta è stata improntata alla prudenza: fino al 15 giugno mascherina obbligatoria nei mezzi a breve e a lunga percorrenza, quindi bus, tram, metropolitane, treni, navi, traghetti e aerei. Dove però non sarà più obbligatorio il green pass. Niente mascherina, invece, per le funivie. A scuola nessuna novità rispetto a quanto già stabilito il mese scorso: prorogato l’obbligo di mascherine, chirurgiche, fino alla conclusione dell’anno scolastico 2021-2022. Solo negli ospedali e nelle Rsa “sopravvive” il green pass, che fino al 31 dicembre andrà mostrato (nella versione “super”, ossia dopo il vaccino o la guarigione) per visitare parenti e amici ricoverati. Rimane anche l’obbligo di mascherina per i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, incluse le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistite, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque le strutture residenziali.

In viaggio, le regole cambiano a seconda dei Paesi di destinazione ma il green pass nella sua forma “base” continuerà a essere necessario per l’ingresso nei Paesi dell’Ue. Lo stesso per chi arriva (o rientra) in Italia: servirà ancora il green pass base, ossia anche solo con tampone. Con un’altra ordinanza del ministro Speranza cade invece l’obbligo di compilare il modulo Plf (Passenger locator form).