Grillo-Casaleggio, sfida a Renzi: voti M5S scongelati per Colle (VIDEO)

di Paolo Barbieri

Il rebus della giornata di eiri per gli osservatori politici riguarda il Movimento 5 stelle. Il quale da un lato, con un post a doppia firma Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio sul blog ufficiale sfida il premier Matteo Renzi a fare i nomi dei possibili candidati per il Quirinale, dando ufficialità alla linea morbida “no quirinarie”; dall’altro, tira il freno con Beppe Grillo in carne ed ossa assediato come di consueto da cronisti e telecamere all’uscita da un albergo romano: “Qui – dice rispondendo a una domanda sulla corsa al Colle – siamo a una guerra per bande fra chi ha rovinato l’Italia e chi la sta rovinando: noi siamo fuori, orgogliosamente fuori”.

Certo, Grillo non corregge la linea del mattino: “Quando tireranno fuori i nomi – promette – faremo decidere la rete”; ma al tempo stesso rialza il muro di diffidenza nei confronti delle altre forze politiche: per il Quirinale, dice, vogliamo un nome “super partes, che non abbia fatto della politica dentro i partiti e che possa essere il garante e che non firmi tutto”. Il post mattutino dei diarchi prende di mira “il duo Berlusconi/Renzie” che “in attesa di fondare ufficialmente il Partito Unico della Nazione, che già esiste e vota insieme in Parlamento sin dal primo incontro al Nazareno di un anno fa, (auguri!!!) detterà ai suoi nominati incostituzionali in Parlamento i nomi da votare dai quali uscirà il Presidente del Nazareno, scelto quindi da un condannato in via definitiva che in cambio riceverà la grazia attraverso la legge della delega fiscale e l’assicurazione che la sua concessione per le frequenze nazionali non verrà toccata”.

Secondo Grillo e Casaleggio “le opposizioni sono chiamate in causa dal magnifico duo solo per ricattarsi a vicenda, se serve, e spuntare qualcosa, come è successo per il voto per la legge elettorale. I nomi che avrebbe fatto il M5S sarebbero stati tutti scartati come lo furono nel 2013”. E qui arriva la sfida: “Per questo chiediamo a Renzie prima che inizino le votazioni la rosa di nomi che si appresta a presentare, come ha ribadito più volte, in qualità di presidente del partito di maggioranza, per proporla ai nostri iscritti in Rete e farla votare”. Di fatto è l’annuncio che i voti del M5S sono scongelati, e disponibili a valutare una candidatura espressa dalla maggioranza. Una decisione presa da tempo sull’asse Milano-Genova, della quale è particolarmente convinto lo stratega Casaleggio, dopo il successo del “metodo Sciarra”, dal nome della giudice costituzionale eletta anche con i voti M5S.

L’apertura dei 5 stelle può creare qualche imbarazzo alla maggioranza, perché cancella l’immagine dell’intesa “obbligata” Renzi-Berlusconi. Non a caso un renziano doc come Roberto Giachetti commenta scettico, accusando sostanzialmente M5S di malafede: “Grillo ha messo dentro il tunnel dell’orrore praticamente tutti i nomi che sono usciti. Ora vuole altri nomi da mettere nel tunnel dell’orrore e poi, dopo aver indirizzato il blog, una volta che arrivasse la rosa di nomi il piatto è già preparato. Queste non sono aperture, ma è giocare”. Anche se, sfuma i toni Giachetti, con il M5S “l’accordo è sempre possibile”.

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