Un clima “positivo”, una occasione di “ascolto reciproco”. Una seduta di training psicologico, più che altro, dopo i mesi difficili legati agli scandali, veri e presunti, del Campidoglio. Così fonti interne raccontano il rientro di Beppe Grillo in una assemblea di parlamentari del Movimento 5 stelle, oggi a palazzo Madama. Grillo, dopo l’incontro di lunedì in Campidoglio con Virginia Raggi, oggi ha visitato con la sindaca il teatro Valle, approfittando dell’occasione per mettere su un piccolo show, con battute sulla cementificazione e le polizze, per esorcizzare, da consumato comunicatore, le recenti difficoltà della giunta capitolina. Prima del suo tour in Parlamento, ha garantito ai cronisti che i candidati e la squadra di governo M5s saranno decisi “prima, assolutamente prima” delle elezioni, “stiamo selezionando e facendo il programma”.
LO SHOW A suo giudizio il movimento “è compatto” e i problemi li ha solo il Pd, mentre “il mondo” si sta “disimpattando”. Il solo problema del M5S continua ad essere, apparentemente, il mondo dell’informazione. “Parlate sui giornali solo di populismo, voi siete l’unico partito rimasto, finanziato coi soldi pubblici, siete solo voi: la stampa”, ha detto. Fra deputati e senatori qualche assenza a questi incontri c’è sempre, i più critici con i vertici e con la gestione politica della vicenda romana da tempo hanno adottato questa tattica di allontanamento soft, viste le rudezze con le quali vengono accolte le prese di posizione pubbliche come quelle di Roberta Lombardi sulla giunta Raggi e sullo stadio della Roma. Oggi il “capo politico” comunque, dicono al M5S, si è limitato a fare “uno show” con i senatori, incoraggiandoli ad andare avanti “ce la facciamo, vinciamo”)e raccomandando loro di “concentrarsi sui punti fondamentali per il Movimento”.
BEGHE A CASALEGGIO Le tensioni interne non tocca a lui risolverle, “Grillo è pigro”, dicono in ambienti milanesi vicini a Davide Casaleggio, e per questo “si è deciso che le beghe lui non le risolve”. Il compito tocca a Casaleggio, che prosegue gli incontri con piccoli gruppi di parlamentari. Nei giorni passati, raccontano a Monetcitorio, ha tentato anche, senza successo, di ricucire con Roberta Lombardi, la rottura forse più pericolosa per il M5S in vista delle elezioni. Se è vero che i vertici pensano di non ricandidare qualche parlamentare uscente, nel suo caso il problema è opposto: una rinuncia volontaria della Lombardi sarebbe un colpo inferto all’immagine del movimento. Domani il leader è ancora a Roma, “e Beppe, si sa, è sempre imprevedibile”, giurano le fonti ufficiali che mantengono il riserbo sui suoi programmi.