Il consulente di Donald Trump per la lotta contro il terrorismo, Sebastian Gorka (foto), giuro’ fedelta’ a un gruppo neonazista ungherese prima di approdare negli Stati Uniti, dove cinque anni fa ha ottenuto la cittadinanza americana. Lo hanno rivelato a ‘Forward.com’, sito di notizie riguardanti la comunita’ ebraica americana, due alti esponenti di ‘Vitezi Rend’, l’associazione di cui Gorka farebbe parte e che ha ereditato il nome dal gruppo fondato da Miklos Horthy, ammiraglio reggente d’Ungheria dal 1920 al 1944, autore di diverse leggi antisemite e alla guida di un regime collaborazionista con la Germania di Adolf Hitler. Sebastian Gorka, che il presidente americano ha voluto al proprio fianco come vice consulente, ha 46 anni, ed e’ l’ex editore di Breibart News, il sito di estrema destra condotto per anni da Stephen Bannon, oggi uno degli uomini piu’ ascoltati da Trump: una presenza costante nello Studio Ovale in qualita’ di capo della strategia politica e consigliere anziano del presidente. L’ungherese ha l’abitudine di indossare una medaglia di ‘Vitezi Rend’ ogni volta che l’occasione lo renda necessario. L’ultima fu il 20 gennaio, quando al petto di Gorka l’oggetto faceva bella mostra di se’. Lui spiego’ il gesto con l’intenzione di onorare la memoria del padre, membro del gruppo di Horthy.
Oggi, pero’, viene alla luce una storia diversa, piu’ completa: Gyula Soltesz, dirigente dell’associazione, e Kornel Pinter, che assisteva il padre di Sebastian Gorka nelle attivita’ del gruppo di Horthy, hanno riferito a Forward.com che il consulente del presidente americano e’ membro a pieno titolo dell’organizzazione: “Ha giurato – ha detto Pinter in una intervista telefonica – lo incontrai a Sopron (una citta’ ungherese al confine con l’Austria) e suo padre me lo presento’. Nel mondo di oggi e’ raro incontrare qualcuno della statura di Sebastian o di suo padre, Pali”. Soltesz, dal canto suo, ha confermato a Buzzfeed le rivelazioni, negate successivamente invece da Gorka: “Non sono mai stato membro del gruppo, non ho mai giurato fedelta’ a Vitezi Rend”, ha detto al magazine Tablet. Tra l’altro, fa notare Forward.com, a tradire l’appartenenza di Sebastian v. Gorka a ‘Vitezi Rend’ e’ quella ‘v’ che l’uomo scrive tra il nome e il cognome in documenti anche ufficiali, come la relazione che egli fece nel 2011 alla commissione Difesa della Camera dei rappresentanti in veste di analista accreditato in diversi fora accademici. “Solo chi ha giurato” fedelta’ a ‘Vitezi Rend’ – ha spiegato Gyorgy Kerekes, membro attuale del gruppo – puo’ accompagnare la propria identita’ anagrafica con quella ‘v’. Il problema della permanenza di Gorka nello staff di Trump non e’ solo etico, come e’ stato sottolineato da una parte della comunita’ ebraica che in queste ore ne chiede le dimissioni. Non solo chi giura fedelta’ a ‘Vitezi Rend’ giura fedelta’ inossidabile all’Ungheria, ma il gruppo fa parte della lista nera del Dipartimento di Stato americano, che ne indica gli appartenenti come “presunti non ammissibili” sul territorio americano in base all’Immigration e nationality act. Se Gorka non ha detto che ne e’ membro sbarcando negli Stati Uniti, l’omissione potrebbe costargli caro e avere riflessi proprio sullo status di cittadino americano.