Il Tesoro sta mettendo a punto le cifre macroeconomiche che saranno l’ossatura della prossima manovra, e che verranno rese note nella Nadef, la Nota di Aggiornamento al Def, all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri di oggi. Poi serviranno altre due settimane per sapere nel dettaglio le misure della manovra che comprendera’ anche un decreto fiscale. Quel che e’ certo e’ che il Governo lavora per scongiurare l’aumento dell’Iva previsto per il prossimo gennaio e in direzione di un taglio delle tasse, con una riduzione del primo scaglione del cuneo fiscale che grava sul costo del lavoro. La conferma arriva dal Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, Ministro dell’Economia, nella sua prima uscita televisiva, a “In Mezz’ora” di Lucia Annunziata su Rai 3.
La buona notizia certa e’ che il Ministro ha assicurato che non verranno fatti tagli su scuola, sanita’ e universita’: “Non ce lo possiamo permettere, sarebbe controproducente”, ha detto. E sembra inoltre fuori discussione che la manovra – che avra’ un ordine di grandezza di 30 miliardi – “non sara’ restrittiva”. Resta invece il ‘busillis’ su come si interverra’ sull’Iva: il Ministro ha chiarito che sui giornali ci sono ricostruzioni “fantasiose” e che in realta’ ci sono diverse ipotesi sul campo, tutte da verificare. Ad esempio, i tecnici sono alle prese con le simulazioni sugli effetti di vari interventi come una revisione delle attuali aliquote ad esempio tenendo ferma quella del 22% ma rialzando quella del 10% e introducendone una all’8% (contrarissima Confcommercio perche’ a suo giudizio si tradurrebbe in una stangata sui consumi).
Piu’ probabile l’introduzione di un meccanismo bonus-malus in modo tale da penalizzare chi usa il ‘cash’ e rendendo piu’ vantaggioso l’uso della moneta elettronica nell’ottica piu’ generale di una lotta all’evasione fiscale i cui livelli sono arrivati ad un punto “immorale, insostituibile” come ha detto Gualtieri. L’evasione, ha ricordato, ammonta secondo gli ultimi calcoli a ben 107 miliardi l’anno: praticamente, tre manovre economiche. La manovra, ha promesso Gualtieri, conterra’ inoltre un grande fondo ad hoc per investimenti ‘green’. “Vogliamo essere ambiziosi ed affrontare i grandi nodi infrastrutturali del nostro Paese come la sfida del cambiamento climatico” ha detto il Ministro rivelando di aver gia’ parlato in sede Ecofin della necessita’ di scorporare tali investimenti dai calcoli europei.
La grande partita infatti che si sta consumando e’ quella di dove porre l’asticella del rapporto deficit/Pil, che e’ uno dei parametri piu’ delicati per il rispetto delle regole europee. Il Governo punterebbe a chiedere a Bruxelles una maggiore flessibilita’ e alzare l’asticella al 2,2% ma non e’ escluso che nel negoziato con la Ue debba scendere al 2,1%. Una percentuale decisiva, visto che piu’ e’ basso il rapporto e meno risorse si hanno a disposizione in bilancio per altri tipi di interventi. Tornando alle tasse, l’obiettivo del Governo e’ di ampio respiro e cioe’, piuttosto che agire sulla flat tax, puntare tutto su una rimodulazione progressiva dell’Irpef, a vantaggio dei ceti medio-bassi. Un’operazione complessa che necessita di spazi temporali ampi. Per ora, quindi si interverra’ con una prima sforbiciata al costo del lavoro calcolato sulla base della somma delle tasse che sono in busta paga e che vengono pagate sia dall’azienda che dai dipendenti.
Dovrebbe partire dal prossimo anno, ma secondo i calcoli del Tesoro se venisse fatto slittare al prossimo mese di giugno, i costi sarebbero ridotti e quindi ‘peserebbe’ 2,5 miliardi anziche’ del 5 inizialmente previsti. Quanto invece a quota 100 e reddito da cittadinanza, il Ministro ha anticipato che non scompariranno (entrambe le misure, soprattutto la prima, sembravano inizialmente messe in discussione). Bisogna pero’ attendere fino alla meta’ di ottobre per il varo della manovra: lo stesso Ministro ha ricordato che la Nadef “non e’ la sede” per decidere il menu’ degli interventi. Si tratta infatti di una cornice, seppur decisiva, nella quale viene solo illustrato lo scenario macroeconomico e in cui vengono accennati i prossimi passi che il Governo ritiene necessari per stimolare l’economia.