Guerra aperta nei Cinquestelle, disfatta Regionali riaccende la sfida per la leadership

Guerra aperta nei Cinquestelle, disfatta Regionali riaccende la sfida per la leadership
Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista
23 settembre 2020

Dopo avere esultato per la schiacciante vittoria del sì al Referendum Costituzionale, i 5 stelle fanno ora i conti con le accuse e i veleni dei “non governisti” dopo la disfatta alle Regionali, tra sostenitori e detrattori dell’alleanza con il Pd sul territorio. Un terremoto che agita il Movimento, mentre riparte la sfida per la leadership in vista degli Stati generali. Eppure, rivendica il ministro degli Esteri ed ex capo politico Luigi di Maio, il “modello alleanze” nel voto del 20-21 settembre 2020 ha funzionato: “A Faenza si è vinto al primo turno, a Matera si va al ballottaggio, a Giugliano andiamo al ballottaggio, a Caivano abbiamo vinto al primo turno, ad Ariano Irpino andiamo al ballottaggio da primi, in Puglia saluto i ragazzi di Andria che se la stanno giocando, a Manduria si va al ballottaggio e ovviamente a Pomigliano d’Arco si va al ballottaggio…”, ha affermato Di Maio in un video postato su Facebook.

Il primo ad attaccare è stato, non a caso, Alessandro di Battista, che in un video di 11 minuti ha dato “il suo punto di vista” sull’esito delle votazioni. Gli ha fatto eco, la senatrice Barbara Lezzi intervistata dal Corriere della Sera, secondo la quale “il M5S non rischia la scissione, rischia di scomparire”. L’ex ministra del Sud ha contestato chi, soprattutto nell’ala governista del Movimento, sostiene che l’alleanza col Pd debba diventare strutturale. Serve invece una nuova governance, si parla di una struttura composta da 5-7 persone, sottolinea.
“Va detto, chiaramente, senza alcun tipo di problemi che il Movimento 5 Stelle ha perso le elezioni Regionali”.

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L’ammissione è del presidente della Camera Roberto Fico, durante un punto con la stampa a Montecitorio. Un concetto che Fico ha ribadito a margine di un appuntamento a Napoli, replicando a Di Battista: “Una sconfitta alle Regionali già c’è stata, quindi non è assolutamente una sconfitta storica da questo punto di vista” e chiedendo di “organizzarci meglio, a partire dai territori”. Territori, parola chiave ribadita dal capo politico in pectore, Vito Crimi, che in un post sul blog delle Stelle ha parlato di una “sfida, quella dell’organizzazione sui territori, da affrontare con entusiasmo e determinazione”. Una leadership che Di Maio vorrebbe collegiale, mentre Di Battista, con l’appoggio di Davide Casaleggio, sembra voler (finalmente) conquistare per sé.

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