E’ guerra di numeri tra Grillo e il Pd

E’ guerra di numeri tra Grillo e il Pd
7 giugno 2016

di Maurizio Balistreri

Si scaldano i toni della campagna elettorale in vista dei ballottaggi e tra Pd e Movimento 5 stelle è guerra di cifre sul risultato di domenica. Ad attaccare, dal blog, è Beppe Grillo che accusa: “Nel magico mondo di Renzie ci son 1000 nuovi sindaci Pd, nel mondo reale 18. Il Bomba l’ha sparata gigantesca, ha alterato un dato in maniera clamorosa e grottesca come fa con la disoccupazione, con i dati economici, con gli incapienti costretti a restituire gli 80 euro. I dati reali sono l’unico antidoto alle balle del Bomba e del suo magico mondo”.

Parole ribadite anche nel pomeriggio con un nuovo post in cui Grillo cita dati del Viminale: “Con 956.552 voti il MoVimento 5 Stelle si afferma come la forza politica nazionale più votata alle amministrative. Al secondo posto, in via di estinzione, c’è il Pd con 953.674 voti, un risultato ben lontano da quello vaneggiato nel magico mondo di Renzie”. L’esultanza del cofondatore del M5s, però, sembra smontata da una ricerca dell’Istituto Cattaneo, che ha confrontato il responso delle urne di domenica scorsa con il dato delle ultime elezioni politiche, quelle del 2013, “politicamente più pregnante”, e con il turno comunale precedente (che in quasi tutti i comuni si è tenuto nel 2011).

Ebbene, secondo il centro di ricerca bolognese, dalle urne emerge il fatto che il centrodestra “recupera 4 punti percentuali, il centro-sinistra ne recupera circa 1, mentre i 5 Stelle ne perdono quasi 4”. “Grillo – è la replica del Pd con il vicesegretario Lorenzo Guerini – spara i numeri al lotto, dovendo difendere un dato innegabile, e cioè l’arretramento dei Cinque Stelle, come attestato dall’Istituto Cattaneo e non dal Pd. Numeri alla mano: nei comuni capoluogo e superiori il Partito Democratico prende 940.348 voti, mentre il M5S 866.793. Se a questi si aggiungono tutti i comuni minori (dove il Pd si presenta sia con il proprio simbolo, sia con i simboli delle civiche ad esso riferite) il vantaggio si allarga ulteriormente, con buona pace dei geni del blog. Questi sono i numeri il resto è solo propaganda”.

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“I numeri – aggiunge il presidente del partito, Matteo Orfini – hanno una loro testardaggine. E allora se vogliamo analizzare davvero il voto è bene tenerne conto. Al voto andavano 24 comuni capoluogo. Il Pd ne ha vinti al primo turno 3 e arriva al ballottaggio in 17. Sono 4 quelli in cui siamo rimasti fuori. Il Movimento 5 Stelle in 6 non è nemmeno riuscito a presentarsi, in 15 rimane fuori dal ballottaggio. Su 24 comuni capoluogo va al ballottaggio solo in 3: a Roma, Torino e Carbonia”.

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