Guillermo Mariotto, giudice di “Ballando con le Stelle” dal 2005, si è trovato al centro di una bufera mediatica dopo la sua improvvisa uscita dalla puntata del 30 novembre. Lo stilista, direttore creativo della maison Gattinoni, ha parlato a cuore aperto con Diva e Donna, spiegando le ragioni del suo comportamento e la sua reazione al clamore che ne è seguito.
Mariotto racconta di essere stato costretto a lasciare lo studio di “Ballando con le Stelle” per un’emergenza lavorativa: “Sono giudice di Ballando dal 2005 – racconta – in tutti questi anni mi sono perso cinque balletti ed è scoppiato un pandemonio. Mi è parso tutto esagerato”. La necessità di intervenire riguardava la sua maison: “Avevamo un matrimonio reale in programma a Riad, Arabia Saudita, e una delle nostre première è svenuta mentre stavamo finendo gli abiti. Senza di lei, il lavoro si era bloccato. Così, ho richiamato tutti e abbiamo lavorato fino a notte fonda.”
Il clamore è aumentato anche per un video che lo mostra mentre sfiora le parti intime di un ballerino durante una performance. Mariotto chiarisce: “È stato un incidente, un caso, non me ne sono neanche accorto. Ma quali molestie!”. Dopo l’incidente, ha chiesto scuse alla conduttrice Milly Carlucci: “Ho chiesto scusa alla Carlucci perché le ho causato un problema, ma mi ero trovato a dovere risolvere un problema enorme per la maison che dirigo”.
Non è finita qui. Il capitolo del Tapiro d’oro di Striscia la Notizia ha visto Mariotto sotto i riflettori per un’altra ragione. Dopo il suo ritorno da Riad, Valerio Staffelli lo ha intercettato all’aeroporto di Roma con l’intenzione di consegnargli il noto premio satirico. “Me lo sono trovato all’aeroporto di Roma, ero appena atterrato da Riad dopo una settimana di lavoro intenso, ero stanchissimo. Non sapevo ci fosse un ‘caso Mariotto'”, spiega Mariotto.
Il giudice di Ballando con le Stelle era su una sedia a rotelle a causa di una sciatica dolorosa, situazione che ha complicato ulteriormente l’interazione con Staffelli: “Staffelli non mi mollava, aveva quel coso colorato… Quando sono salito sul pulmino, ho chiuso la porta e, in quel momento, Staffelli ha lanciato il Tapiro, che si è distrutto. Ma non l’ho distrutto io. Staffelli è stato maleducato e insolente…”.