Dire che a volte tornano quando si tratta di politici che pensavamo si fossero ritirati a vita privata, è estremamente riduttivo perché in realtà non se ne erano mai andati. È più forte di loro, non possono fare a meno del palcoscenico, quasi fossero attori un po’ pazzoidi che vogliono recitare cento, mille volte la stessa parte senza interrompersi mai, tra l’altro convinti come sono d’essere i più adeguati a interpretarla e non importa se di fatto massacrano il testo.
Insomma, questi politici che spargono consigli a piene mani e che lasciano intendere d’aver capito tutto del perché della crisi e di essere all’altezza di portare l’Italia fuori dalle sabbie mobili in cui si trova, sono alla fine gli stessi che nelle sabbie mobili ce l’hanno spinta. Ciononostante, senza il minimo ritegno, eccoli dare bacchettate a destra e a manca. Se poi, per volontà divina, qualcuno di questi davvero scompare in quanto cancellato dal risultato elettorale, tempo un anno e ricompare facendo invidia all’Araba Fenice.
Eclatante esempio di quanto si va sostenendo è Gianfranco Fini, il quale ha deciso di tornare in politica dopo che il suo partito Futuro e Libertà aveva preso un numero di consensi da prefisso telefonico. In casi del genere, il capo si dovrebbe ritirare definitivamente e vita privata e fare propria la frase latina tempus est tacendi, ovvero, è tempo di tacere. Invece no, come se nulla fosse successo, l’ex segretario del Msi, l’ex vice primo ministro, l’ex ministro degli Esteri ed ex presidente della Camera, rilascia un’intervista tramite la quale veniamo a sapere che ritiene essere giunto il momento di dare vita ad un movimento di destra che niente abbia però a che fare con Forza Italia o con i Fratelli d’Italia. Insomma. È perciò che si ritroverà con coloro che credono nel suo progetto il 28 giugno al Palazzo dei Congressi dell’Eur. Lo slogan: «L’Italia che vorresti, la tua idea per la destra che non c’è». Il momento assembleare si articolerà in due punti. Il primo darà voce ai delusi di destra, il secondo vedrà la costituzione di primarie per la stesura del programma.
A Fini il Msi non andava bene, tant’è che gli ha fatto il funerale a Fiuggi dove è nata Alleanza Nazionale, dopo di che, altro funerale ad Alleanza Nazionale e partecipazione alla nascita del Pdl. Ma i funerali evidentemente gli piacevano, e infatti ha portato alla tomba anche il Pdl. Infine arriviamo alla sua creatura, questa voluta solo da lui, il Fli, ma la sorte che gli è toccata non è dissimile dalle precedenti. Morta e sepolta. Ora Fini torna alla carica, convinto che nel panorama politico italiano manchi un uomo come lui. Noi non ne siamo così sicuri, ma ognuno ha le proprie convinzioni ed è giusto che se le tenga… (Il Tempo)