Il passaggio dell’uragano “Matthew” su Haiti ha lasciato un bilancio drammatico: almeno 842 morti, secondo l’ultimo aggiornamento fornito dalle autorità, cifra che potrebbe ancora aumentare dal momento che le comunicazioni con le zone più colpite rimangono difficili. La perturbazione, che ha perso leggermente intensità, ma resta potenzialmente devastante – è ora classificato di categoria 3 su 5 – marcia nei pressi delle coste dello Stato americano della Florida, dove ha causato un decesso, anche se indirettamente, e dove quasi un milione di persone sono rimaste al buio. La traiettoria di Matthew minaccia adesso la Georgia e il South Carolina. A pagare fino ad ora il tributo più pesante all’uragano è stata la penisola haitiana di Tiburon, nel Sudest del Paese, in particolare le località di Jeremie e Les Cayes, terza città dell’isola: le strade sono invase dal fango, molte vie di comunicazione rimangono impraticabili e un ponte è stato trascinato via dalla violenza delle acque. Gli Usa hanno annunciato l’invio di una nave militare, la Uss Mesa Verde, con 300 Marines che si aggiungeranno ai 250 militari e ai nove elicotteri già dispiegati “impiegati a sostenere lo sforzo umanitario del SouthCom (Comando Sud)”. Secondo il bilancio comunicato dall’ufficio dell’Onu per gli aiuti umanitari (Ocha) in alcune zone sono andati perduti fino all’80% dei raccolti, e 350mila persone necessitano di aiuti umanitari; gli sfollati sono oltre 21mila e nella sola Jeremie l’80% degli edifici è stata rasa al suolo. Il premier haitiano Enex Jean-Charles visiterà domani le zone colpite dall’uragano. Nel tardo pomeriggio italiano l’occhio dell’uragano restava lievetmente al largo delle coste della Florida, risalendo verso Nord. Classificato di categoria tre con raffiche di vento fino a 195 chilometri orari, ha provocato almeno una vittima, una donna morta di infarto e alla quale il maltempo ha impedito di prestare soccorso. La costa Sudest degli Stati Uniti – dalla Florida alla Carolina del Nord – è stata posta in stato di allerta già alcuni giorni prima dell’arrivo dell’uragano, e le autorità hanno diffuso degli ordini di sgombero che coinvolgono circa tre milioni di persone; a suscitare il timore dei meteorologi è soprattutto l’aumento del livello delle acque, che in alcuni punti potrebbe superare i tre metri.
Anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama aveva avvertito già da mercoledì scorso che “Matthew” era una “tempesta grave”, e giovedì aveva dato il via libera ad un piano di emergenza federale per Florida, Georgia e Carolina del Sud: “E’ ancora un uragano estremamente pericoloso”. La prima località della Florida colpita dalla perturbazione, Daytona Beach, ha dichiarato un coprifuoco fino alle 13 di sabato, così come la contea georgiana di Chatham. “Possiamo sostituire le case ma non le vite. Matthew continua a essere un uragano pericoloso, continua a poter causare danni alle proprietà e possibili alluvioni e le persone devono continuare a seguire quello che dicono le autorità”, ha ribadito oggi il presidente americano, chiedendo ai cittadini allerta massima. “In questo momento ci sono forti preoccupazioni per l’area di Jacksonville fino alla Georgia”, ha detto Obama, sostenendo che proprio questo ultimo stato dovrebbe fare molta attenzione agli sviluppi delle prossime ore. Il presidente infine ha ricordato che la Federal Emergency Management Agency sposterà le risorse che servono, facendo intendere che non è ancora il momento di fare bilanci. E le autorità locali hanno invitato la popolazione ad abbandonare le proprie abitazioni finché c’è ancora tempo; nella sola Florida 600mila case, quasi un milione di persone, si trovano al momento prive di energia elettrica. Danni “limitati” e interruzioni delle forniture elettriche si sono registrati anche al centro spaziale “Kennedy”, dove i tetti di alcune strutture sono stati lesionati. In South Carolina, la governatrice Nikki Haley insieme ai sindaci delle contee dello stato ha messo in guardia i cittadini. “Dobbiamo prendere la situazione molto sul serio”, ha detto, aggiungendo: “Anche se non avete ricevuto l’ordine di evacuazione, cercate un posto sicuro”. Per il momento sono 310.000 le persone evacuate e la polizia sta “bussando di porta in porta per avvisare chi ancora non ha lasciato la propria casa” dice Haley. Sul profilo twitter il governatore elenca numeri di emergenza e centri di accoglienza dove poter andare. (con fonte afp)