Cronaca

Hamas accetta di negoziare rilascio ostaggi senza un cessate il fuoco permanente a Gaza

In una svolta significativa, un alto funzionario di Hamas ha comunicato all’AFP che il movimento islamista ha accettato di negoziare il rilascio degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi, anche in assenza di un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza. Questo rappresenta un cambiamento rispetto alla posizione iniziale di Hamas, che aveva richiesto un accordo di cessate il fuoco totale e duraturo come prerequisito per avviare qualsiasi negoziato. “Hamas ha chiesto l’accordo di Israele per un cessate il fuoco completo e permanente come condizione prima di negoziare,” ha dichiarato il funzionario, “ma questo punto è stato superato, poiché i mediatori si sono impegnati a far sì che, finché i negoziati sono in corso, il cessate il fuoco rimanga in vigore.”

Tre fasi per la pace

Secondo l’alto funzionario, Hamas ha delineato un piano in tre fasi per facilitare il processo di pace:
1. Ingresso di Aiuti Umanitari: permettere l’ingresso a Gaza di 400 camion di aiuti al giorno.
2. Ritiro dell’esercito israeliano: il ritiro delle forze israeliane dal corridoio di Filadelfia e dal valico di Rafah, al confine tra Gaza e l’Egitto.
3. Ritiro completo dal territorio palestinese: una fase finale che prevede il ritiro totale delle forze israeliane dal territorio palestinese.

“La palla è nel campo degli israeliani,” ha affermato il funzionario, aggiungendo che se Israele desidera raggiungere un accordo, questo potrebbe avvenire in “due o tre settimane”, sempre che Israele non blocchi i negoziati come fatto in passato.

Diplomazia a lavoro

Mercoledì, Hamas ha presentato nuove proposte per porre fine al conflitto, rilanciando la diplomazia internazionale. Gli inviati israeliani sono attesi a Doha per ulteriori colloqui con i mediatori del Qatar. Tuttavia, l’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha evidenziato la persistenza di “differenze” con Hamas. Secondo Al-Qahera News, i negoziati sono iniziati in Egitto, ma al momento non è stata fissata una data per la visita di una delegazione di Hamas. Anche la Turchia sta svolgendo un ruolo significativo, con una delegazione di alto livello di Hamas che si è recata in Turchia per colloqui la settimana scorsa.

Si continua a bombardare

In parallelo agli sforzi diplomatici, Hezbollah ha annunciato di aver bombardato la base militare israeliana Nimra con dozzine di razzi Katyusha, in risposta all’attacco di un drone israeliano su un’auto a Baalbek, in Libano, che ha ucciso un combattente di Hezbollah. Nel frattempo, in Cisgiordania, le forze israeliane hanno arrestato 16 persone durante un’operazione nella città di Silwad, a est di Ramallah, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa palestinese Wafa. In sostanza, la ricerca di un’intesa per la tregua a Gaza tra Israele e Hamas rimane complessa e potrebbe prolungarsi. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, Israele avrebbe avanzato nuove richieste che potrebbero allungare ulteriormente i tempi dei negoziati.

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