Il movimento estremista palestinese Hamas ha lanciato una raffica di razzi da Gaza che ha fatto scattare le sirene di allarme fino a Tel Aviv, per la prima volta dopo mesi, in una dimostrazione di resilienza a più di sette mesi dall’inizio della massiccia offensiva aerea, marittima e terrestre dello Stato ebraico sull’enclave palestinse. Intanto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha deciso di convocare per questa sera, alle 21 a Gerusalemme, il suo gabinetto di guerra: in discussione, gli ultimi sforzi per un’eventuale tregua a Gaza, un accordo sul rilascio degli ostaggi e l’ultima offensiva del movimento estremista palestinese contro lo Stato ebraico.
Al momento non ci sono notizie immediate di vittime o danni in quello che sembra essere stato il primo attacco missilistico a lungo raggio partito da Gaza da gennaio. L`ala militare di Hamas ha rivendicato l`offensiva, che avrebbe visto il lancio di almeno otto razzi. “Abbiamo bombardato Tel Aviv con una pesante raffica di razzi in risposta ai massacri sionisti contro i civili”, hanno scritto le Brigate Ezzedine al-Qassam in un messaggio pubblicato online. L’esercito israeliano ha detto che otto proiettili sono entrati in Israele dopo essere stati lanciati dall’area della città di Rafah, nel sud di Gaza, dove le forze israeliane hanno recentemente lanciato un’incursione.
L’Idf ha precisato che “un certo numero” di proiettili è stato intercettato. Intanto, camion umanitari sono entrati a Gaza dal sud di Israele in base a un nuovo accordo per aggirare il valico di Rafah con l’Egitto dopo che le forze israeliane ne avevano sequestrato la parte palestinese all’inizio di questo mese. Ma non è immediatamente chiaro se i gruppi umanitari possano accedere agli aiuti a causa dei combattimenti in corso nell’area. L`Egitto si rifiuta di riaprire il suo lato del valico di Rafah finché il controllo del versante di Gaza non sarà restituito ai palestinesi.
Il Cairo ha accettato di deviare temporaneamente il traffico attraverso il valico israeliano di Kerem Shalom, il principale terminal merci di Gaza, dopo una telefonata tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il presidente egiziano Abdel-Fattah al Sisi. Ma il valico di Kerem Shalom è stato in gran parte inaccessibile a causa dell’offensiva israeliana a Rafah. Israele afferma di aver consentito l’ingresso di centinaia di camion, ma le agenzie delle Nazioni Unite hanno confermato che è al momento troppo pericoloso anche solo provare a recuperare gli aiuti.