Anche gli ultimi due corpi che mancavano all’appello sono stati recuperati dai vigili del fuoco tra le macerie dell’hotel Rigopiano. Ad una settimana dalla valanga che ha travolto il resort, il bilancio ufficiale è dunque di 29 vittime e 11 sopravvissuti. Non ci sono più dispersi in base alla lista ufficiale fornita ai soccorritori, che comprendeva 28 ospiti, di cui 4 bambini, e 12 dipendenti dell’hotel. Adesso si continua a lavorare solo sul fronte giudiziario. “Al momento non ci sono indagati”, fa sapere il pm Cristina Tedeschini, confermando che sono state effettuate “acquisizioni importanti” di materiale utile alle indagini relative all’inchiesta per disastro colposo e omicidio plurimo colposo.
AUTOPSIE Il procuratore aggiunto di Pescara parla dei risultati sulle autopsie delle prime 6 vittime: “Molti morti per schiacciamento, altri per varie concause concorrenti: schiacciamento, asfissia, ipotermia. Nessuno, a quanto ci risulta, è morto per solo assideramento quindi – aggiunge la pm – in questi primi sei casi eventuali ritardi nei soccorsi non sarebbero stati causa diretta di morte. Ma altre sei autopsie sono in programma, e comunque le eseguiremo su ogni vittima” aggiunge Tedeschini. Non è però d’accordo il legale di parte della famiglia di una delle vittime, Gabriele D’Angelo che invece accusa: “Non ci sono segni di traumi né di asfissia come emorragie congiuntivali. Secondo noi se fosse stato soccorso entro due ore probabilmente poteva essere salvato”.
LE VITTIME Finora sono state identificate 12 vittime: Sebastiano di Carlo e la moglie Nadia Acconciamessa, Piero di Pietro e la moglie Barbara Nobilio, Paola Tomassini, Stefano Feniello, Marco Vagnarielli, l’amministratore dell’ hotel Roberto Del Rosso, il receptionist Alessandro Riccetti, il maitre Alessandro Giancaterino, il cameriere Gabriele D’Angelo, l’estetista Linda Salzetta. Tornando alle indagini, sempre il pm Tedeschini dice che “sulla base delle informazioni in mio possesso, l’hotel era in possesso di tutte le autorizzazioni”. E afferma che “le telefonate registrate sono state acquisite, io le ho ascoltate e mi sembra evidente che ci siano state incomprensioni relative alle richieste di aiuto lanciate da Giampiero Parete e Quintino Marcella il 18 gennaio”. E per essere ancora più chiari, Cristina Tedeschini, sottolinea che “la situazione complessiva, percepita dagli ospiti dell’hotel il 18 gennaio, era sicuramente di criticita’, sia in mattinata che, soprattutto, nel pomeriggio e c’era una diffusa volonta’ di lasciare l’albergo”. L’inchiesta va avanti.
I SOPRAVVISSUTI Gli 11 superstiti sono il cuoco Giampiero Parete e il “tuttofare” dell’hotel Fabio Salzetta ai quali si sono aggiunti nei giorni successivi altre 9 persone: la moglie di Parete, Adriana Vranceanu, e quattro bambini (i piccoli Ludovica Parete e Gianfilippo Parete, Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo). Tra gli altri adulti messi in salvo Giampaolo Matrone (operato con successo al braccio destro), Francesca Bronzi, Vincenzo Forti e Giorgia Galassi. Proprio loro hanno descritto il dramma vissuto nell’albergo in una conferenza stampa (guarda il VIDEO). “Eravamo nella hall ad aspettare lo spazzaneve per scendere. Loro ci avevano detto di stare tranquilli e che quando sarebbe passato il mezzo avremmo potuto tornare a casa. Tornare nella camere era pericoloso, non abbiamo mai pensato che fosse una valanga, solo un forte terremoto”, spiega la giovane, in conferenza stampa accanto al compagno. Poi svela: “Ci siamo aiutati tanto a vicenda altrimenti non ce l’avremmo fatta. Lui ha aiutato anche l’altra ragazza (Francesca Bronzi, ndr). Io ero molto in pensiero per i miei genitori, la prima cosa che ho detto è stata ditegli che stiamo bene. La mia forza è stata lui, Vincenzo, ogni volta che pensavo di mollare lui mi tirava su”. E Forti, visibilmente commosso, spiega come sia stato possibile per i due resistere sotto neve e ghiaccio in attesa dei soccorsi: “Ci siamo confortati l’un l’altro, per fortuna abbiamo bevuto con il ghiaccio che si scioglieva. Il ghiaccio ci ha salvato. Io non ho mai perso la speranza, non ho mai avuto un momento di sconforto. Siamo sempre stati vicini con Giorgia”. (foto, vigili del fuoco)