I big di finanza mondiale e hi-tech in Sicilia per Google Camp

I big di finanza mondiale e hi-tech in Sicilia per Google Camp
29 luglio 2015

gatesUn campo estivo extralusso. Una “colonia” tra mare e relax riservata esclusivamente agli esponenti di vertice della finanza mondiale, dell’hi-tech, dello sport e della cultura. Stiamo parlando di “The Camp”, il summit planetario organizzato per il secondo anno consecutivo in Sicilia, nella suggestiva cornice della Valle dei Templi, dai fondatori di Google Larry Page e Sergey Brin. In realtà, però, dietro questo evento così unico si staglia una cortina di mistero che ne accresce inevitabilmente il fascino. Sia per il calibro dei partecipanti, tra cui il fondatore di Windows Bill Gates (foto), il magnate russo Roman Abramovich, il fondatore di Periscope, Kayvon Beykpour, la regina Rania di Giordania (foto home) passando per lo stilista Giorgio Armani, solo per citarne alcuni, sia per i discorsi che tali “cervelloni” si trovano ad affrontare una volta insieme, tra una partita di golf e una pagaiata in kayak. A cercare di capirne un po’ di più su cosa sia realmente “The Camp” ci ha aiutato il blogger palermitano Tony Siino, fondatore del blog Rosalio, che come l’anno scorso, anche quest’anno dal suo account Twitter ha mostrato particolare attenzione “social” verso questo esclusivissimo raduno dell’intelligentia mondiale. Per prima cosa occorre inquadrare esattamente chi c’è dietro “The Camp”, ovvero i patron del sito più cliccato al mondo: Google. Lo spirito col quale gli invitati selezionati dai fondatori del colosso di Mountain View partecipano all’incontro in terra di Sicilia è quello della vacanza.

“Insieme alle rispettive famiglie – dice Siino -, gli ospiti arrivano in Sicilia per trascorrere alcuni giorni di totale relax. Alcuni raggiungono l’aeroporto di Palermo con i jet privati arrivando da ogni parte del mondo, altri approdano con i propri yacht, e successivamente si spostano con elicotteri e altri mezzi messi a disposizione da chi organizza l’evento”. Anche quest’anno l’alloggio selezionato dall’entourage di Page e Brin è il “Verdura Golf Resort” di Sciacca, che già da alcuni mesi dichiarava “sold out” la settimana a cavallo tra luglio e agosto. A dare il via al campus 2015, invece, è stata una serata di gala ai piedi del tempio della Concordia, nella Valle dei templi, in un evento costato circa 100mila euro, e che ha visto l’esibizione fianco a fianco di due big della musica mondiale come John Legend e Andrea Bocelli. A questo è seguito un secondo momento di gala, a Borgo Bonsignore, a Ribera, “preso in affitto” per un giorno intero. Tutto ciò che ruota attorno alle attività di “The Camp” però resta off-limits. Tra gli interessi principali degli organizzatori, infatti, c’è l’assoluta tutela delle privacy dei partecipanti, che nonostante il numero elevato (si parla di circa 380 invitati), di fatto si muovono in un contesto impenetrabile, con un sistema di sicurezza blindato a prova di curiosi. Tra i pochi fortunati ammessi a varcare i rigidi confini di “The Camp”, solo nella serata di gala, sono stati il prefetto di Agrigento Nicola Diomede, e il sindaco Lillo Firetto, immortalato in una foto con Larry Page e Eric Schmidt, amministratore delegato Google.

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Resta aperta una questione. Anzi due. La prima, il perché Google abbia scelto nuovamente la Sicilia per questo campus estivo; la seconda, il motivo di questo meeting. Per la prima, Siino sembra propendere per ragioni logistiche: “Al `The Camp’ ú dice – partecipano personaggi provenienti da tutto il mondo. Non è escluso che gli organizzatori abbiano scelto la Sicilia per una questione di centralità geografica, e perché magari l’isola, oltre alle indiscutibili bellezze naturalistiche, consente di ritrovarsi più facilmente in un contesto privo di elementi esterni di disturbo”. Il secondo aspetto, invece, offre maggiori spunti di riflessione. “Gli argomenti trattati non sono legati esclusivamente al business – prosegue Siino -. Fanno anche riunioni con degli speaker, su temi dai contorni abbastanza ampi. Dagli interrogativi sul futuro dell’uomo, allo sport, o come saranno le città di domani. Alcuni temi dibattuti l’anno scorso erano quello sull’intelligenza artificiale”. Un “brain storming” di elevatissimo livello, insomma, nato dalla volontà degli organizzatori di creare e rafforzare una coscienza collettiva all’interno della top-class imprenditoriale e culturale mondiale, strizzando l’occhio alle agevolazioni di mercato che da essa deriverebbero domani. Un meeting che pone la Sicilia sotto i riflettori di mezzo mondo, dunque, ma verso il quale resta un grande rammarico: la totale mancanza di un coinvolgimento delle realtà locali. “Si tratta di un evento blindato – conclude Siino -, totalmente chiuso al territorio e a chi lo vive. Il web siciliano non viene minimamente in contatto con quanto accade a The Camp. Tra gli stessi invitati non sono neanche previsti ospiti siciliani”.

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