Consorzi di bonifica in Sicilia, tanti soldi poca acqua

25 ottobre 2015

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C’è chi piange miseria e non vede da mesi lo stipendio e c’è chi si può permettere dei risparmi su un conto trading svizzera (http://societaoffshore.org/conto-trading-svizzera). Di cosa si sta parlando? Dei maxi stipendi dei dirigenti dei Consorzi di bonifica che costano alla regione Sicilia circa 50 mila euro all’anno, ma attorno ai quali aleggia la più fitta coltre di mistero. Nessun fenomeno paranormale, intendiamoci, solo una certa incongruenza per quanto riguarda alcuni conti che, in questo caso, non tornano per niente. Il problema segnalato dall’Assessore  dell’Economia Alessandro Baccei, riguarda i Consorzi di bonifica, quegli enti che si occupano di fornire acqua alle campagne e che consistono in ben 11 enti unificati in due gestioni commissariali. In questi enti lavorano, a oggi, circa 2.200 dipendenti che si adoperano per fornire regolarmente il servizio idrico agli agricoltori. Il punto è però che di questi enti non si conosce alcun bilancio. Un po’ strano dato che i finanziamenti dalla regione arrivano regolarmente. Gli ultimi si aggirano attorno ai 50 milioni di euro, sebbene non si capisce come siano spesi.

Nessuna documentazione a riguardo, solo un’ulteriore richiesta di fondi dato che i 34 milioni stanziati per i soli lavoratori a tempo indeterminato sembrano non essere stati sufficienti. Insomma, il mistero s’infittisce soprattutto nel momento in cui si scopre che la busta paga dei dirigenti dei Consorzi di bonifica ha uno spessore che non può passare inosservato e, cosa ancora più misteriosa, molti dipendenti sono arrivati ad aumentarsi lo stipendio auto-premiandosi con premi di produttività. La cosa che più lascia perplessi, alla luce di tutte queste cifre, è che gli enti sembrano non aver incassato alcunché. Inutili le domande di Baccei che sono rimaste senza risposta, ragion per cui l’assessore è intenzionato ad andare fino infondo e rivolgersi alla Corte dei Conti. Esemplari poi i dati di Enna dove sono stati incassati soli 24 mila euro a fronte degli spettanti 807 mila. Alla faccia della crisi e della miseria, i dipendenti di questi enti sembra non abbiano davvero di che lamentarsi. L’unico ad aver presentato quanto di più simile a un consuntivo è il Consorzio di Catania da cui si evince, appunto, che i 133 dipendenti a tempo indeterminato comportano una spesa pari a circa 6 milioni di euro annui. Quando la matematica è un opinione.

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