I dati del satellite “Aeolus” dell’Agenzia spaziale europea (Esa) sono finalmente disponibili per il pubblico e distribuiti ai servizi di previsioni meteo entro 3 ore da ciascuna misurazione. La missione satellitare, in orbita dal 23 agosto 2018, studia i venti nella parte alta dell’atmosfera terrestre con un’accuratezza mai raggiunta prima e una precisione fino a 7 giorni.
Riesce a farlo grazie a una innovativa tecnologia laser a ultravioletti a e a uno strumento costruito in Italia: il LIDAR (Light detection and ranging), ribattezzato Aladin, realizzato grazie alla collabrazione tra Leonardo e il centro elaborazione dati Esa-Esrin di Frascati, alle porte di Roma che è anche una delle stazioni di terra che riceve, elabora e ridistribuisce agli operatori le informazioni inviate dallo Spazio da “Aeolus”.
I due laser di Aladin generano una luce ultravioletta che, indirizzata verso la Terra, viene riflessa dalle molecole dell’aria e dalle microparticelle come polvere, ghiaccio e goccioline d’acqua. La frazione di luce che si riflette ritorna verso il satellite e viene raccolta da un telescopio da 1,5 metri di diametro. Il movimento delle molecole, infatti, fa sì che la luce riflessa cambi frequenza. Comparando le frequenze ricevute con quella di partenza si possono esaminare le caratteristiche dei venti “osservati” dal satellite.
Il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF) del Regno Unito ha già incluso i dati di Aeolus nelle proprie previsioni da gennaio 2020. Ora, vengono distribuiti quasi in tempo reale attraverso il Centro di diffusione online dell’ESA, EUMETCast, l’Organizzazione europea per lo sfruttamento dei satelliti meteorologici e il World Meteorological Organization’s Global Telecommunication System (GTS).