I difficili tagli alle auto blu, 30 grandi enti pubblici si defilano dal censimento
SPENDING REVIEW Su Cnr, Enit, Automobile Club non si sa quante vetture possiedono. Le Regioni Friuli Venezia Giulia, Molise come anche la Provincia autonoma di Bolzano non hanno risposto al questionario di Laura Della Pasqua

di Laura Della Pasqua
Anche se il taglio delle auto blu è stato messo al primo posto nella lista della spending review, diventando il simbolo degli sprechi della pubblica amministrazione, ad oggi ben 30 enti pubblici su un totale di 84 (quindi circa il 36%), non hanno ancora comunicato alla Funzione pubblica il loro parco vetture. Non si sa quante auto blu possiede il Cnr, l’Enit o l’Automobile Club d’Italia. Né, dunque, quante ne ridurranno in una logica di spending review. Il Coni ha sottolineato che non ha inoltrato la comunicazione per il semplice fatto che non ha dipendenti e che il presidente Malagò utilizza l’auto privata. Il ministero di Marianna Madia insieme al Formez ha in corso il censimento delle vetture in dotazione della pubblica amministrazione, come previsto dal Dpcm del 25 settembre 2014. Tra le istituzioni che finora hanno mancato l’appello rientrano anche 9 parchi nazionali, dal Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise a quello del Cilento, dal Gran Sasso e Monti della Laga al Cilento, dal Gargano all’Alta Murgia e Maiella, e ancora il Parco della Val Grande, dell’Arcipelago Toscano e dell’Aspromonte. utti questi enti hanno pochi giorni, solo fino al 29 febbraio, per rispondere al monitoraggio per via telematica. Altrimenti, in caso di mancato adempimento dell’obbligo di comunicazione, incorrono nel divieto di effettuare spese complessive annuali per un ammontare superiore al 50% del limite di spesa previsto per l’anno 2013 per l’acquisto, la manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture, nonché per l’acquisto di buoni taxi.
Ma oltre a questi casi eclatanti di enti piuttosto grandi e prestigiosi, se ne aggiungono altri tra Regioni e Province autonome di un certo interesse per il numero di vetture. Spiccano innanzitutto le 1.276 auto blu ancora in capo alle giunte, delle quali 759 di proprietà e 517 in uso, numeri importanti anche se fortemente ridotti rispetto all’anno precedente quando erano 2.883 complessivamente. Da notare inoltre, che scorrendo le tabelle si nota anche la mancanza di comunicazione sulle auto blu da parte di comuni capoluogo, come ad esempio Agrigento o Viterbo solo per citare, il primo e l’ultimo, in tutto 41 comuni inadempienti su 119. In questa sezione solo 78 (il 65,5%) hanno risposto per un totale di 2.945 auto blu, delle quali 2.702 di proprietà. Ma sono tante le amministrazioni pubbliche, soprattutto i comuni di più ridotte dimensioni, tuttavia alcuni salienti per la forte vocazione turistica è il caso di Cortina d’Ampezzo o di Taormina, e comunque rappresentativi di territori come Montalcino o Rosarno, che non hanno alcun interesse a rispondere o perché non posseggono o utilizzano auto blu, o perché non rientrano in quei parametri di spesa e, quindi, non verrebbero colpiti da eventuali sanzioni. Comunque, in base a un recente accordo raggiunto a dicembre in conferenza unificata, per Regioni ed enti locali l’eventuale riduzione riguarderà solo le auto blu con autista nella misura del 25% rispetto alle autovetture disponibili alla data dell’accordo, da effettuare entro il 31 dicembre 2016.