I discendenti dello zar querelano influencer italiano: impostore

28 agosto 2020

La famiglia imperiale russa si sente “danneggiata” da un influencer italiano. Lui su Instagram si fa chiamare Carlo Alberto Maccan Romanoff, e come tanti altri suoi colleghi indossa prodotti fashion. O per dirla con un hashtag: #modamaschio. Però secondo la casa imperiale, non esiste alcuna parentela, neanche lontana e le attività dell’efebico modello non sono conciliabili con la beneficenza sostenuta dai discendenti dello zar.

E da qui, la querela. “Noi abbiamo una responsabilità storica e culturale di aiuto al nostro Paese”. A parlarcene Sua Altezza Imperiale, Tsarevich e Granduca Georgij Mikhailovich. Ovvero l’erede riconosciuto dei Romanov. Ma cosa fa oggi la casa imperiale? È il granduca in persona a spiegarcelo: “Vivo in Russia e siccome è una grande tradizione della famiglia imperiale la beneficenza, ho creato la fondazione imperiale russa con diversi progetti per aiutare il Paese. In tempo di Covid siamo stati in prima linea con la banca del cibo russa. Abbiamo portato aiuto e beni di prima necessità alla gente che aveva più bisogno. E grazie alla grande quantità di volontariato, abbiamo portato avanti il nostro progetto. Abbiamo potuto aiutare molto”.

Il granduca sottolinea che non è la prima volta che una casa reale si trova alle prese con impostori: “Sempre si sono avuti, anche all`epoca di Nicola II, sino ad oggi: della gente che usa il nome e pretende di essere cugino. Purtroppo oggi con questa facilità che abbiamo grazie a Internet, per cambiare e creare anche fake news, si possono creare line genealogiche e si può fare qualunque cosa. Questa è la situazione che viviamo oggi. Chiunque può fare una fake news. E in questo modo si può truffare la gente”. Ma c’è anche un aspetto religioso, che lega indissolubilmente la casa imperiale alla Chiesa Ortodossa russa. “Certo – dice – la fede è una cosa molto importante in Russia. Come si è potuto vedere recentemente anche nella riforma della Costituzione russa, dove è rientrata la Chiesa ortodossa nella Carta fondamentale. E certo la santificazione dei resti dei Romanov, della famiglia di Nicola II, è una cosa molto importante per i fedeli russi”.

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Insomma, tutto questo non ha molto a che vedere con maglioni e cappotti, benchè indossati con stile ed eleganza. Come ci spiega Rebecca Bettarini, direttrice della Russian imperial Foundation: “Siamo venuti a conoscenza del problema di recente” afferma Bettarini. “Sono venute delle persone a chiedere alla cancelleria chi fosse questo personaggio. La cancelleria ha avviato un`indagine con le autorità ufficiali, sia in Russia che in altri paesi, per verificare se anche lontanamente ci potesse essere qualche parentela e invece è venuto fuori di no. Non c`è alcun genere di parentela. Le informazioni date su Internet sono fittizie. Abbiamo provato ad avviare un negoziato, per evitare che la questione diventasse di dominio pubblico, ma purtroppo il negoziato che è durato mesi, non ha dato l`esito sperato. E quindi abbiamo dovuto prendere delle misure un po` più contundenti: querelare presso la procura di Treviso questo personaggio”.

Come intendete procedere adesso? “Per le vie legali” specifica Bettarini. “I nostri avvocati ci aiutano e ci indicano qual è la via da seguire. Noi come fondazione ne subiamo un danno perché appunto, la pubblicità che generano le fake news, è molto distante dall`immagine che noi come famiglia imperiale, ma anche come associazione di beneficenza e della famiglia Romanov diamo. Vediamo come finisce in Italia. Ma qualora in Italia non dovesse essere terminata la questione in maniera soddisfacente, ci vedremo costretti ad agire per vie legali anche in altri Paesi”. askanews

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